
Ciao Stefano,
oggi sappiamo che sei presente e che hai voluto che lo fossimo anche noi, nonostante sai quanto sia doloroso per tutti.
Sembra ieri quando ci hai chiesto il permesso per andare a giocare al campetto e noi ti abbiamo detto di si, eravamo ignari che ci fosse quell’edificio lasciato così alla portata di voi ragazzini. Sì, è vero che avete scavalcato quel cancello chiuso, poi siete saliti per la scala interna e a sua volta la porta che c’era sul terrazzo era aperta. Cosa sia successo su quel terrazzo noi non lo sappiamo, è un segreto tuo e di chi era con te perché, da quel 9 marzo 2013 sei rimasto in uno stato di coma vigile, hai lottato con tutte le tue forze e noi insieme a te con tutto il nostro amore. Tu solo sai quanto hai sofferto soprattutto negli ultimi mesi che sono stati strazianti, poi, hai smesso di lottare all’alba del 5 novembre 2016 e, dentro di noi è rimasto un grande vuoto.
Se oggi ci hai riuniti qui in questa scuola tutti insieme senza ambizioni politiche e sociali, c’è un motivo ben preciso che, quanto è successo a te sia motivo di riflessione per noi adulti a stare sempre attenti dicendo e denunciando cose e circostanze che possono diventare un pericolo per il nostro prossimo.
Grazie al nostro sindaco che ha voluto dedicare questa scuola con una targa in tua memoria, grazie a tutti coloro che hanno portato avanti questo progetto, affinché quest’opera incompiuta da anni, venisse riconsegnata alla città. Caro Stefano proteggi con l’aiuto di Dio tutti coloro che varcheranno questa soglia, perché per ogni chicco di grano che muore porta molti frutti.
GRAZIE STEFANO
La tua famiglia