
La Polizia a seguito dello sbarco di ieri a Pozzallo ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Sofien Sadek, 33 enne tunisino. I migranti sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo lo scafista che ha condotto l’imbarcazione in legno carica di 79 migranti.
I migranti sono partiti dalla Tunisia ed hanno pagato mediamente 1.200 euro; alcuni hanno potuto usufruire di un’offerta, ovvero se portavano un amico pagante potevano viaggiare gratis.
Grazie alle testimonianze è emerso che il giovane si è posto sin da subito alla conduzione del natante e che era d’accordo con gli organizzatori tunisini del viaggio.
Al termine delle indagini, lo scafista sottoposto a fermo è stato associato presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.
All’esito di tutti gli accertamenti effettuati dagli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa, sono stati arrestati per aver fatto nuovamente ingresso in Italia senza alcuna autorizzazione del Ministro dell’Interno 5 tunisini, di cui tre sbarcati in Italia ed espulsi a marzo, uno già espulso nel 2014 con numerosi precedenti penali per: traffico stupefacenti, violazione domicilio, minacce, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale e un altro già espulso nel mese di marzo 2018 e gravato da numerosi precedenti penali per: lesioni, furto aggravato, resistenza a Pubblico Ufficiale, Furto in appartamento, porto d’armi e traffico di sostanze stupefacenti.
All’esito delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria i 5 tunisini arrestati saranno nuovamente espulsi con provvedimento del Prefetto ed accompagnamento coatto in Tunisia.
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