Dopo il fermo operato nei giorni scorsi da parte del personale del Commissariato di Modica del cittadino albanese autore della rapina a Modica Alta sono proseguite incessantemente le indagini finalizzate ad assicurare alla giustizia il secondo rapinatore.
I fatti, come si ricorderà, sono accaduti una settimana fa ai danni del titolare di un esercizio commerciale il quale, nel momento in cui si apprestava ad aprire la porta della propria abitazione, veniva con forza scaraventato all’interno dell’androne da due individui con volto coperto da passamontagna, armati di pistola e coltello.
Con il coltello vicino alla gola e la pistola puntata il proprietario del bar era stato costretto a consegnare il ricavo della serata per un valore di 800 euro circa.
Dopo la denuncia della vittima alla Polizia, ancora in preda al terrore per la rapina subita, forniva particolari importanti pe le indagini.
Attraverso i pochi elementi acquisiti dal racconto della vittima, ed in particolare dell’accento albanese dei due che aveva percepito nel momento in cui gli veniva intimato di consegnare loro i soldi, il personale del Commissariato di Modica avviava una rapidissima attività d’indagine che conduceva al fermo del primo cittadino albanese nelle prime ore successive al fatto mentre il secondo soggetto risultava ancora non identificato.
Nelle ore susseguenti al primo fermo di P.G. il personale del Commissariato di Modica ha continuato ad operare per identificare il secondo complice. L’attività, in questo caso, si è rivelata molto più complessa per i pochissimi indizi utili acquisiti e per la difficoltà di ottenere maggiori dettagli.
L’incessante attività investigativa ha portato, nelle scorse ore, alla compiuta identificazione del secondo rapinatore, anch’egli di etnia albanese e solito frequentare il medesimo bar.
Dopo gli accertamenti tecnici necessari il secondo rapinatore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di rapina aggravata in concorso.
Allo stato lo stesso risulta irreperibile. Ulteriori ricerche sono in corso.
