
“Le dichiarazioni rilasciate dal titolare della Stefano Srl, la ditta che gestisce il servizio di refezione scolastica nella città di Ragusa, ci spingono a chiedere con forza che l’attività venga sospesa subito per evitare rischi gravi e pesanti ai bambini che soffrono di intolleranze alimentari e di celiachia.
Il sindaco provveda ed intervenga prima che accada l’irreparabile”. E’ il segretario del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese, di concerto con i consiglieri Dem Mario D’Asta e Mario Chiavola, a chiedere il tempestivo intervento del sindaco Federico Piccitto a questo riguardo dopo le improvvide dichiarazioni rilasciate da Franco Flaccavento. Quest’ultimo, infatti, ha spiegato di non essere ancora pronto per servire i pasti ai bambini con diete speciali e che in proposito si sta attrezzando. “Già questa ammissione di per sé – spiega Calabrese – sarebbe motivo di revoca immediata dell’aggiudicazione. Dopo venti giorni, il titolare dell’impresa che ha ottenuto l’appalto sta dichiarando di non essere pronto a soddisfare quanto contemplato dal capitolato. Quindi, cosa stiamo aspettando? Che qualche bambino subisca uno choc anafilattico e che debba fare i conti con un ricovero in ospedale se non peggio? La situazione è molto grave. Il sindaco ne prenda atto. E intervenga subito. Non bastano le procedure di avvio della revoca del servizio, a cui dovranno fare seguito le controdeduzioni, a fronte di simili dichiarazioni. I bambini con un regime alimentare speciale rischiano ogni giorno. E non può essere”. Un’altra riflessione è quella riguardante il fatto che lo stesso Flaccavento ha ritenuto di essere vittima di strumentalizzazione politica visto e considerato che si sta approssimando la campagna elettorale per le amministrative. “Dico solo – continua Calabrese – che chi fa politica è anche genitore. E nessuno specula su questioni che riguardano la salute dei figli dei ragusani. Il servizio è gestito, molto semplicemente, da una ditta incapace di dare risposte, secondo quanto tra l’altro previsto nei contenuti del capitolato, alla nostra collettività”.













