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Modica 23/01/2017 – 23/01/2018: un anno dopo l’alluvione

Modica, un anno dopo. Sono passati esattamente 12 mesi da quella notte tra il 22 e 23 gennaio 2017 quando un’ondata anomala di precipitazioni piovose si abbattè sul territorio modicano causando ingenti danni ad aziende, strutture pubbliche e cittadini privati. “Una notte difficile da dimenticare – sottolinea il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate

– passata in giro insieme ai più stretti collaboratori, a tanti volontari, alle aziende, alla Protezione Civile e ai tecnici comunali per cercare di dare risposta alle tantissime richieste di soccorso che ci giungevano da ogni parte. Da quel momento così difficile, uno dei più complicati della storia moderna modicana, siamo riusciti però a ripartire, a rialzarci e riportare la Città in marcia. Tante sono le cose fatte in quest’anno trascorso. Grazie, non mi stancherò mai di dirlo, alla collaborazione con la Regione e lo Stato, siamo riusciti a risanare gran parte del nostro patrimonio danneggiato. Abbiamo realizzato opere interamente finanziate dalla Regione per oltre 2 milioni e 800 mila euro. Abbiamo programmato interventi strutturali per oltre 6 milioni di euro che interesseranno i corsi d’acqua Passo Gatta e San Liberale e la canalizzazione delle acque della Via Gianforma. Interventi che mitigheranno i rischi idrogeologici del comprensorio modicano. Da questa esperienza abbiamo avuto ulteriore conferma di quanto sia importante che lo Stato metta a disposizione dei Comuni le risorse necessarie per intervenire strutturalmente per limitare al massimo i rischi idrogeologici in un territorio, quello italiano, dove da Aosta a PortoPalo non c’è porzione di terreno che non abbia problemi idrogeologici, di smottamenti o di inondazioni. Ancora una volta voglio ringraziare i miei collaboratori più stretti che insieme alle imprese modicani e ai volontari hanno dato la possibilità di intervenire tempestivamente per ripristinare i danni alle infrastrutture pubbliche. Per quanto riguarda i privati aspettiamo nelle prossime settimane che la Protezione Civile nazionale, che gestirà direttamente gli indennizzi, chiuda il monitoraggio dei danni su tutto il territorio nazionale del 2017 e inizi la procedura per i rimborsi nei confronti delle 500 famiglie modicane che hanno riscontrato danni alle proprie abitazioni o strutture aziendali”.

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2 commenti su “Modica 23/01/2017 – 23/01/2018: un anno dopo l’alluvione”

  1. Modica, Una Nuova Prospettiva e l’alluvione del 2017
    Di Redazione – 23 gennaio 2018
    A distanza di un anno cosa rimane dall’alluvione rimangono vivi il ricordo e la paura di quei momenti, soprattutto in chi, abitando sul limitare del percorso della fiumana d’acqua, in pochi attimi vide l’acqua raggiungere i primi piani delle case.
    Rimangono le domande sulle cause che hanno determinato una simile gravissima situazione.
    Rimane un vuoto sulle responsabilità, passate e recenti, che pesano su quanti, forse, avrebbero dovuto intervenire in tempi utili e non l’hanno fatto.
    Rimane la mancata comprensione del percorso seguito nell’approntare i lavori urgenti di sistemazione degli alvei, con il contorno di decreto di sospensione dei lavori in via Trani da parte del Genio Civile di Ragusa e con denuncia alla Procura della Repubblica di Ragusa.
    Rimane negli animi dei residenti, che hanno subito danni e che non hanno ancora visto un centesimo, la sensazione di essere presi in giro dai politicanti di turno che hanno fatto passerella fisica e mediatica millantando i successi ottenuti tramite i propri interventi in Parlamento e altrove.
    “Niente di più falso – denuncia Nino Cerruto del Movimento “Una Nuova Prospettiva – visto che, ad oggi, quanto ottenuto rimanda unicamente alle dovute richieste approntate al consiglio dei Ministri da parte della Regione Sicilia.
    È infatti notorio che la Regione Sicilia nei giorni immediatamente successivi al 23 gennaio 2017, per la precisione il 26 gennaio scorso, ha provveduto a dichiarare lo stato di calamità naturale e a richiedere ai competenti Organi dello Stato la dichiarazione dello stato di emergenza, e altrettanto ben note sono le norme di riferimento, ovvero la legge n. 225/1992 e la legge di stabilità del 2016.
    Quindi quanto di indispensabile e di competenza del Governo, ovvero la dichiarazione dello stato di emergenza, è stato chiesto dal Presidente della Regione, e con esso tutti gli atti conseguenziali previsti dalla normativa. Nulla deriva da inutili ordini del giorno presentanti al solo scopo di millantare risultati.
    Pertanto, per difenderci anche dalle alluvioni di parole della campagna elettorale perenne dei nostri rappresentanti istituzionali, invitiamo i cittadini a munirsi di strumenti di prevenzione anche dai rischi di presa per i fondelli, molto presenti in questo periodo.
    A tal proposito informazione e partecipazione possono costituire argini capaci di metterci al riparo da false promesse e risultati inesistenti.
    Per il resto, ovvero per le cose concrete, il Piano Comunale di Protezione Civile e i rimborsi per i danni dell’alluvione, non aspettiamoci nulla in tempi brevi, sono troppo impegnati a spiegarci perché sono “privilegiati, nominati e garantiti”.

  2. Per sicuro è stata presentato un esposto (collettivo) per disastro colposo ,contro”ignoti” .
    Anche se risulta ,da fonte privata) che ne sia stato presentato un secondo (sempre collettivo) .
    Aspettiamo esiti giudiziari . .

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