
Ragusa, 27 settembre 2025 – Una proposta di istituzione di una Consulta indipendente per il Verde Pubblico e il Benessere a Ragusa. A lanciarla, il gruppo cittadino del Movimento 5 Stelle di Ragusa, che vede rappresentante Najla Hassen. “Negli ultimi mesi i cittadini hanno assistito a interventi di abbattimento di alberi e modifiche significative al patrimonio verde del nostro Comune, spesso senza una chiara comunicazione preventiva e senza che siano rese note le relazioni tecniche a giustificazione di tali operazioni – dice Hassen -. Questo genera disorientamento, sfiducia e un senso di perdita di beni comuni che incidono direttamente sulla qualità della vita urbana. Per questo motivo proponiamo la costituzione di una Consulta per il Verde Pubblico e il Benessere, uno strumento partecipativo e consultivo che raccolga al suo interno: esperti agronomi e paesaggisti; associazioni ambientaliste e culturali; comitati di quartiere e cittadini interessati.
La Consulta avrebbe il compito di valutare preventivamente i progetti che incidono sul patrimonio arboreo e sulle aree verdi, garantire trasparenza nella diffusione delle relazioni tecniche e delle motivazioni che portano a interventi di abbattimento o sostituzione, promuovere buone pratiche di cura, manutenzione e incremento del verde urbano, valorizzare il verde come bene comune legato alla salute, al benessere e all’identità della città. In un momento storico in cui le città cercano di adattarsi ai cambiamenti climatici e alle nuove sfide ambientali, il verde pubblico non può essere trattato come un semplice arredo urbano, ma come una risorsa fondamentale per la salute, la vivibilità e il futuro della nostra comunità. Infine, poniamo una domanda sui fondi PNRR del Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano. Il Comune ha avuto 620mila euro di cui 300mila sono stati usati per una decina di alberi nell’ex scalo merci. Il bando specifica come destinazione dei fondi ‘la realizzazione di forestazione periurbana, di edilizia climatica, di tetti e pareti verdi, boschi verticali e barriere alberate ombreggianti, di coibentazione e ventilazione naturale o finalizzati al riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate, la creazione di piazze e percorsi con la rimozione della pavimentazione esistente e il ripristino della permeabilità del suolo o di soluzioni per il drenaggio urbano sostenibile, intese in chiave di rigenerazione urbana’. Quindi metà dei soldi sono stati spesi non rispettando la destinazione dei fondi. L’altra metà che fine ha fatto?