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Milano piange Alessandro Quasimodo: l’eredità artistica tra poesia e palcoscenico

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Milano dice addio ad Alessandro Quasimodo, scomparso ieri all’età di 85 anni dopo una lunga e sofferta malattia. Figlio d’arte, nato il 22 maggio 1939 dal premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo e dalla danzatrice Maria Cumani, Alessandro ha vissuto una vita interamente dedicata all’amore per l’arte e lo spettacolo, immerso fin dalla nascita in un ambiente culturale vivace e stimolante.

Cresciuto tra figure di spicco del panorama artistico italiano, amico di attrici del calibro di Emma Gramatica e Lea Padovani, Alessandro Quasimodo ha saputo declinare la sua passione in molteplici forme espressive. Attore, poeta e regista, ha costantemente onorato la memoria paterna attraverso un instancabile lavoro di divulgazione della sua opera. Ha viaggiato in lungo e in largo, portando la poesia di Quasimodo in ogni angolo del mondo, curando allestimenti, mostre e promuovendo l’istituzione di premi dedicati al padre, con un legame speciale per la “sua” Sicilia, dove dal 2017 presiedeva il parco letterario di Roccalumera.

Il teatro ha rappresentato un amore viscerale per Alessandro. Diplomato alla prestigiosa scuola del Piccolo Teatro di Milano e formatosi con Lee Strasberg, ha calcato le scene in numerosi spettacoli diretto da maestri come Marco Bellocchio e Giancarlo Cobelli, partecipando anche a produzioni internazionali come quella con Patrice Chéreau a Lione su un testo di Marlowe e in “Utopia” di Luca Ronconi. Ha animato la scena off milanese con il Teatro Uomo, portando in scena autori come Pinter e Albee in tempi non sospetti, e ha frequentato il Salone Pier Lombardo lavorando su testi di Wedekind e Testori con Franco Parenti e Andrée Ruth Shammah.

Parallelamente alla sua attività teatrale, Alessandro Quasimodo ha dedicato un’importante parte della sua vita alla ricerca e alla diffusione della poesia, partendo dal monumentale lascito paterno. Ha curato recital e spettacoli, spesso in collaborazione con Mario Cei, frequentando istituzioni culturali in Italia, Europa, Asia e Nord America per trent’anni, dal 1980 al 2010. Ha omaggiato entrambi i genitori con uno spettacolo allestito con Luciana Savignano e Franca Nuti e ha firmato regie per l’Estate d’arte milanese, un tempo fulgida, lavorando anche per la Rai e la Radio Svizzera.

Il suo volto è apparso anche sul grande schermo, spesso nei film di Federico Fellini, da “Roma” a “Casanova”, e ha lavorato con altri importanti registi come Ugo Tognazzi, Franco Brusati, Lina Wertmuller, Alberto Negrin, Maurizio Morini, Luigi Gregoretti, Eriprando Visconti e nel film “Milano nera,” scritto da Pier Paolo Pasolini e recentemente riscoperto dalla Cineteca di Milano.

Milano si prepara a dare l’ultimo saluto ad Alessandro Quasimodo lunedì 5 maggio alle ore 14.45 nella chiesa di Santa Francesca Romana. Con la sua scomparsa, la cultura italiana perde un instancabile custode della memoria e un appassionato uomo di teatro e poesia.

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