
I sindaci della provincia scelgono il dialogo e il confronto con i vertici di SAC. Il Sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, si fa portavoce.
“In merito all’aeroporto di Comiso, alle prospettive, alle oggettive difficoltà, ma anche intorno ai progetti futuri ed imminenti, i sindaci della provincia di Ragusa scelgono la via del confronto con i vertici di SAC, società che gestisce i due aeroporti di Catania e Comiso.
Per questo motivo ed al fine di ragionare sui problemi per trovare soluzioni quanto più immediate e, soprattutto, conducenti e costruttive, incontreranno il prossimo 27 novembre alle 11.30, in un tavolo tecnico (che ha l’intento di divenire permanente ed a cadenza costante) l’AD di SAC ed i suoi direttori commerciali, nonché il gruppo tecnico impegnato nella progettazione ed implementazione di nuove strutture. Nell’immediato, l’interesse dei sindaci è orientato a ricevere notizie circa le tratte, le compagnie, il progetto di continuità territoriale, affinché il diritto alla mobilità dei residenti del Sud e del Sud-Est dell’isola possa essere in buona parte soddisfatto dall’aeroscalo di Comiso, e i turisti, sempre più attratti dal nostro mare, dalle bellezze naturali, dall’eccellente offerta culturale della provincia iblea, possano avere nell’aeroporto di Comiso un punto di riferimento certo ed affidabile: ce lo chiedono i cittadini, ce lo chiede il nostro tessuto imprenditoriale più sano e vivace e noi sindaci siamo sempre pronti a recepire e ad appoggiare tali legittime istanze”.
3 commenti su “Aeroporto di Comiso. Sindaci iblei a confronto con i vertici di Sac”
E’ tutta una presa in giro. Hanno visto che con la manifestazione di domattina si fa sul serio e ci stanno mettendo una pezza. Lei Sig.ra Sindaco di Comiso è una delle maggiori responsabili del mancato sviluppo del Pio La Torre!
Circa trenta anni fa leggevo,sul quotidiano La Sicilia, un articolo che parlava di interramento della ferrovia che si trovava al confine con la pista dell’aeroporto di Catania. Lo scopo era quello di poter allungare la pista per renderla fruibile ai voli intercontinentali. Considerato che la pista di Catania era ed è circondata da infrastrutture ben definite, ho inviato un fax ( allora si usava ) alla redazione del giornale adducendo le seguenti considerazioni. “E’ possibile spendere centinaia di milioni ( vigeva la lira ) per smantellare una ferrovia per trovare spazio alla pista? Non sarebbe più semplice spendendo molto e non stravolgendo niente, allungare la pista dell’aeroporto di Comiso, visto che si trova in piena campagna? Una volta si trovava la scusa delle strade, ora si sta realizzando l’autostrada. Cosa bisogna fare per valorizzare questo scalo? Non può essere la lotta dei tassisti (con tutto il rispetto) a risolvere la questione. Qua si tratta della mancanza di volontà politica. A qualcuno conviene mantenere solo Catania come aeroporto dell’est Sicilia. Tutto il resto, comprese le posizioni dei Sindaci, e’ aria fritta. Che abbiano il coraggio di chiuderlo,e basta, oppure abbiano la forza di tenere la schiena dritta e pretendere un giusto utilizzo dello scalo Comisano. Non si cerchino scuse di mancati collegamenti con i centri vicinori. Mi risulta che se si fa un pozzo e si trova l’acqua, poi si provvede al secchio e non il contrario. Cari politici, Amministratori, Associazioni, Cittadini, datevi una mossa. E’ vergognoso parlare dello stesso problema per trenta anni.
Se uno ha un supermercato poi cerca di aprirne un’altro , qua invece è il contrario .