
È stato, tra i tennisti nostrani, l’assoluto protagonista del 2018, arrivando in semifinale al Roland Garros. Parliamo di Marco Cecchinato, primo italiano a centrare tale risultato in un torneo del Grande Slam nell’arco di ben 40 anni. Una semifinale raggiunta, dal palermitano, all’età di 26 anni. L’ascesa, a quel punto, sembrava inarrestabile, ma la realtà è stata ben diversa. Un triennio difficile, allietato dalla nascita del figlio Edoardo, e un 2022 che lo ha portato a vincere due Challenger. La mancanza di risultati di rilievo si è riflessa inevitabilmente sulla classifica, facendo precipitare Cecchinato anche oltre la 100^ posizione.
Un tennista precoce
Nato nel 1992, è a soli anni che il giocatore di Palermo ha preso in mano la sua prima racchetta. Ad allenarlo, agli esordi, è stato colui che in futuro sarebbe divenuto il coach di Roberta Vinci, ossia Francesco Palpacelli. A 17 anni il trasferimento in Alto Adige, e il cambio di allenatore, con la scelta di affidarsi a Massimo Sartori, coach storico di Seppi. Nel 2013 il primo trionfo, con la conquista di un torneo Challenger a San Marino, sconfiggendo Volandri in finale. Due anni dopo un altro titolo, sempre Challenger, questa volta a Torino, seguito dal terzo successo a Milano l’anno successivo e, nel 2017, dal quarto trionfo, a Roma.
La cavalcata al Roland Garros
Ma il risultato che vale una carriera è arrivato nel 2018 con la semifinale a Parigi. Sconfitto al primo turno Copil, Cecchinato ha prima superato l’argentino Trungelliti, quindi Carreno Busta. Agli ottavi la prima grande sorpresa, con l’estromissione di David Goffin. Ma è nei quarti che gli appassionati di tennis di tutto il mondo possono ammirare il siciliano, opposto a Novak Djokovic. La vittoria in 4 set spalanca a Cecchinato le porte verso la semifinale contro Dominic Thiem. La sconfitta per 7-5, 7-6, 6-1 pone fine al sogno, ma la risalita di 45 posizioni nel ranking ATP, fino al 27° posto lo consola a sufficienza.
Come spesso accade nello sport, e nel tennis in particolare, il difficile è mantenere le aspettative. E chi è abituato a consultare le analisi pronostici tennis ne è perfettamente consapevole.
Gli anni difficili e un 2023 per risalire la china
In più occasioni, Cecchinato ha sottolineato come non sia affatto semplice tornare a disputare i Challenger dopo aver calcato la terra rossa del Roland Garros affrontando avversari di grande prestigio. Ha ammesso come la sua discesa in classifica si sia riflessa negativamente a livello psicologico. È stato necessario riflettere a lungo per ritrovare l’atteggiamento giusto per ripartire. A fine 2022, in vista del nuovo anno, Cecchinato non si è posto alcun obiettivo in termini di punti, se non dare il massimo in ogni occasione, ovviamente provando a vincere il più possibile. Il 2023 non è iniziato nel migliore dei modi. È a partire dall’Estoril Open che il tennista ha ricominciato a macinare buoni risultati, tanto da battere colleghi come Scharwtzman, Fognini e Davidovich Fokina. Il secondo turno al Madrid Open, e il terzo turno agli Internazionali d’Italia a Roma sembrano avergli restituito quella fiducia che mancava da troppo tempo, tanto da portarlo a ridosso della novantesima posizione della classifica ATP.