
Vittoria – Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Vittoria si è consumata una delle pagine più controverse della recente vita amministrativa cittadina, culminata nella mancata approvazione del regolamento di contabilità armonizzata. Protagonista, tra le voci più critiche, il consigliere comunale di Forza Italia, Biagio Pelligra, che ha scelto la via dell’astensione come determinazione di principio e di metodo, espressione di una profonda insoddisfazione per la conduzione dei lavori d’aula e per un clima che, a suo avviso, ha eluso le questioni fondamentali che avrebbero dovuto guidare il dibattito sull’atto.
Pelligra, infatti, ha evidenziato come il consiglio comunale si sia più volte trasformato in un’arena di discussioni lontane dal cuore del provvedimento in esame. Al centro delle critiche, la totale assenza di approfondimenti tecnici adeguati: secondo il consigliere, la maggioranza ha preferito deviare il confronto verso altri temi, come la gestione idrica o le dinamiche politiche interne, lasciando inevase le domande cruciali sulle reali motivazioni e sugli effetti che l’adozione del nuovo regolamento avrebbe potuto avere sulla governance finanziaria dell’ente. “Di tutto si è parlato in aula, tranne che di chiarire, dal punto di vista tecnico, quali erano le ragioni che avrebbero dovuto portare all’approvazione”, ha rilevato con amarezza, sottolineando come la confusione generata abbia dissuaso l’opposizione dal votare favorevolmente.
La mancata approvazione di un solo voto ha prodotto conseguenze immediate e significative: ora si rischia il commissariamento ad acta da parte della Regione, con uno scenario di ulteriore incertezza istituzionale. Pelligra, tuttavia, non attribuisce la responsabilità solo ai numeri, ma soprattutto al metodo. In un clima dove le domande tecniche restano senza risposta — in particolare sull’accordo sottoscritto con il Mef e sugli obblighi conseguenti a una mancata modifica regolamentare — il consigliere lamenta “la mancanza di trasparenza e di chiarezza, elementi indispensabili per una scelta consapevole da parte di chi rappresenta i cittadini. Dal mio punto di vista, infatti – ha aggiunto – l’assenza di un dialogo aperto e costruttivo ha trasformato l’aula in uno spazio in cui la volontà dell’amministrazione di “andare oltre il consiglio” risulta evidente. Avrei desiderato un intervento diretto e puntuale almeno dal vicesindaco, che detiene la delega sulla materia, ma anche da tutta la maggioranza, per illustrare concretamente le conseguenze amministrative e contabili delle scelte in ballo. La mia astensione, quindi, non è semplice dissenso, ma testimonianza di una richiesta di rigore e di rispetto delle procedure, che dovrebbero guidare ogni decisione delicata per la comunità”. La vicenda, per Pelligra, rappresenta l’occasione per rilanciare il dibattito su trasparenza e qualità dell’azione amministrativa, elementi essenziali per ricostruire la fiducia tra chi amministra e chi è amministrato.