
SAMPIERI(Scicli), 02 Agosto 2025 -Le recenti riflessioni del filosofo Massimo Cacciari, espresse durante l’inaugurazione di “Cogitare” al Pata Pata di Sampieri, gettano luce su un aspetto cruciale del dibattito sull’intelligenza artificiale: la falsa dicotomia tra AI e intelligenza umana. Cacciari ha invitato a liberarsi da questo pregiudizio, evidenziando come le due forme di intelligenza, pur diverse, non siano in contrapposizione ma si distinguano per aspetti specifici e complementari.
La diversità, secondo Cacciari, risiede principalmente in due punti. L’intelligenza umana si manifesta in una modalità che è unica per la nostra specie, caratterizzata da una singolarità ineguagliabile: ogni individuo è diverso dall’altro, rendendo l’intelligenza umana intrinsecamente unica e irripetibile. Al contrario, l’intelligenza artificiale è accomunante, poiché contiene cognizioni generali e globali. Non si tratta quindi di una sfida alla superiorità, ma di un riconoscimento delle rispettive nature.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla nostra vita è innegabile e, come sottolineato da Cacciari, trasformerà radicalmente settori chiave come la sanità, il diritto e la scuola. L’AI entra prepotentemente nel campo del “dover essere”, ponendo nuove sfide etiche e sociali. La capacità della tecnologia di procreare altra tecnologia minaccia il ruolo dell’uomo politico, colui che tradizionalmente decide il “dover essere” della società.
Un aspetto critico sollevato dal filosofo è l’obiettivo dell’AI di eliminare l’imprevedibile. Questa tendenza, se portata alle estreme conseguenze, potrebbe mettere in crisi l’intero sistema. La natura umana, con la sua intrinseca imprevedibilità e singolarità, si contrappone a questa ricerca di perfezione e prevedibilità da parte dell’AI, generando un terreno fertile per riflessioni profonde sul futuro della nostra società.
La serata al Pata Pata, gremita di pubblico e caratterizzata da un sereno dialogo tra Cacciari, il giornalista Marco Sammito, e i partecipanti, ha confermato la rilevanza di questi temi. La partecipazione attiva ha dimostrato come il desiderio di comprendere e discutere l’impatto dell’intelligenza artificiale sia forte e diffuso, andando oltre la mera quantità di presenze per privilegiare la qualità del confronto.