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Crescere dritti: l’importanza di prevenire e correggere le deformità posturali in età giovanile

A cura del Dott. Francesco Buscema
Tempo di lettura: 2 minuti

La posturale rappresenta uno strumento fondamentale nella prevenzione e nel trattamento delle deformità muscolo-scheletriche, in particolare dei dismorfismi e paramorfismi. Intervenire precocemente, soprattutto durante l’età evolutiva, significa agire nei momenti in cui il corpo è più predisposto al cambiamento e alla correzione.
Cosa sono i dismorfismi e i paramorfismi?
I dismorfismi sono vere e proprie alterazioni strutturali della morfologia corporea, spesso su base genetica o acquisite nel tempo, che coinvolgono le strutture ossee e muscolo-legamentose. Le forme più frequenti interessano la colonna vertebrale, come le rotoscoliosi (maggiore di 30° Cobb), l’ipercifosi toracica (oltre i 50-60° Cobb), e il morbo di Scheuermann, una patologia vertebrale dell’adolescenza.
I paramorfismi, invece, sono posture scorrette non ancora consolidate a livello strutturale. Possono essere causati da fattori psico-emotivi, da una precoce specializzazione sportiva, da tensioni di origine viscerale, da sedentarietà, da utilizzo di zaini troppo pesanti, e così via… Tra i più comuni troviamo l’atteggiamento scoliotico o cifotico (di entità lieve), l’iperlordosi lombare, le scapole alate, le ginocchia vare o valghe, i piedi piatti, ecc. La loro caratteristica è la maggiore reversibilità.
Tanto nei dismorfismi quanto nei paramorfismi, un ruolo centrale è giocato dalle catene muscolari: insiemi funzionali di muscoli e fasce connettivali che lavorano in sinergia nel controllo posturale. Se alcune di queste catene risultano accorciate, possono agire come veri e propri tiranti sullo scheletro, contribuendo nel tempo alla deformazione delle strutture.
Più una catena muscolare è retratta, maggiore sarà la forza di trazione esercitata sullo scheletro. La correzione posturale si attua quindi attraverso esercizi mirati di allungamento, mobilità e forza volti a ridurre le tensioni anomale e a ripristinare l’equilibrio tra le forze muscolari che agiscono sul corpo.
Molte deformazioni posturali iniziano a manifestarsi già nei primi anni di vita. Durante lo sviluppo del bambino esistono delle “fasi sensibili”, ossia periodi in cui l’organismo è particolarmente ricettivo all’apprendimento e al miglioramento di specifiche abilità motorie. Se opportunamente stimolate, queste capacità si consolidano in modo duraturo. Al contrario, la mancanza di stimoli adeguati può ostacolare uno sviluppo armonico.
Una di queste fasi sensibili riguarda proprio la mobilità articolare e l’allungamento muscolare, che si sviluppano in modo ottimale tra i 7 e i 13 anni, ovvero tra l’infanzia e l’inizio della pubertà. In questa finestra temporale, i tessuti muscolari e connettivi presentano una maggiore elasticità grazie a un’ottima componente visco-elastica e a un’elevata concentrazione di collagene.
Con l’ingresso nella pubertà e l’avvio dei processi di accrescimento staturale e sviluppo muscolare, questa elasticità tende a ridursi. Tuttavia, finché le cartilagini di accrescimento non si chiudono (all’incirca fino a 18 anni nelle ragazze e 21 nei ragazzi), l’organismo conserva una significativa plasticità muscolo-scheletrica, rendendo possibile un rimodellamento efficace attraverso l’esercizio posturale.
Fatte queste considerazioni, per un chinesiologo e posturologo e per altri professionisti che si occupano di postura, intervenire nei giusti tempi significa prevenire o limitare l’evoluzione di alterazioni posturali in vere e proprie deformità strutturali. La posturale, se ben impostata e calibrata sulle caratteristiche individuali del soggetto in crescita, può rappresentare un valido strumento correttivo e preventivo, promuovendo lo sviluppo armonico della colonna vertebrale e dell’intero corpo.

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