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Tesoro sommerso: scoperto antico relitto greco al Largo di Ispica

Tempo di lettura: 2 minuti

Santa Maria del Focallo (Ispica), 16 luglio 2025 – Un’emozionante scoperta archeologica subacquea ha riportato alla luce i resti di un antico relitto greco, risalente a un periodo compreso tra il VI e il V secolo a.C. Il ritrovamento è avvenuto al largo di Santa Maria del Focallo, nel territorio di Ispica, a circa sei metri di profondità.

Questa straordinaria scoperta è il risultato della sesta campagna di archeologia subacquea condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università di Udine e dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Le ricerche si inseriscono nel più ampio Kaukana Project, un progetto di collaborazione scientifica avviato nel 2017 da Sebastiano Tusa e Massimo Capulli, volto a una ricostruzione diacronica del paesaggio sommerso e costiero della provincia di Ragusa. Il programma mira a studiare le testimonianze storico-archeologiche conservate lungo il litorale tra le antiche città di Ispica, Kaukana e Kamarina.

L’Assessore ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti: «La collaborazione tra la Regione Siciliana e l’Università degli Studi di Udine continua a dare grandi risultati scientifici. Questo progetto è un esempio concreto di come il lavoro congiunto possa arricchire la conoscenza della nostra storia. La ricerca archeologica subacquea, in particolare, offre un contributo prezioso per comprendere meglio le civiltà che nei millenni hanno popolato l’Isola».

Oltre alla struttura della nave, le indagini hanno permesso di recuperare reperti di eccezionale valore, tra cui l’albero dell’imbarcazione, ceramiche a figure nere, un piccolo unguentario con la parola greca “Nau” (nave) incisa e un pezzo di cima in uno stato di conservazione incredibile.

I resti della nave, inizialmente sepolti da uno strato di sabbia e massi, sono stati parzialmente portati alla luce a partire dal 2024. La recente campagna, durata cinque settimane tra maggio e giugno, ha impiegato una sorbona ad acqua per avanzare di circa due metri e allargare la trincea di scavo fino all’esaurimento del deposito. Ciò ha permesso di individuare ulteriori parti dell’ossatura della nave, inclusi il paramezzale e una delle sue due ruote. Le operazioni hanno messo in luce gran parte del relitto, documentandone i resti attraverso rilievi diretti e riprese fotogrammetriche, che hanno permesso di generare un modello tridimensionale dettagliato. Sono state inoltre condotte verifiche su altri potenziali siti nell’area, utili per la comprensione e tutela del tratto di mare e per la pianificazione di future ricerche.

Questa seconda campagna di studio sul relitto arcaico di età greca di Ispica ha ricevuto un importante contributo di sponsorizzazione da Sunk Costs Productions. Questa società, in collaborazione con la Sikelia Productions di Martin Scorsese, sta lavorando al progetto cinematografico “Shipwreck of Sicily”. Il docufilm, realizzato in Sicilia negli ultimi due anni, si concentra su diversi relitti subacquei individuati e scavati dalla Soprintendenza del Mare, tra cui il relitto Marausa II, quello delle Colonne di Taormina, il relitto Gela II e i reperti sommersi di Ustica. Durante lo scavo di Ispica, alle attività scientifiche si sono alternate fasi di riprese cinematografiche, che confluiranno in questo docufilm co-prodotto dal celebre regista americano.

Le attività a mare sono state coordinate da Massimo Capulli dell’Università di Udine e da Fabrizio Sgroi della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Hanno partecipato anche Salvo Emma per la Soprintendenza del Mare, Dario Innocenti e Lucrezia Maghet per l’Università di Udine, e Lisa Briggs e Peter Campbell per Sunk Costs Productions. Le ricerche si sono avvalse della preziosa collaborazione della Capitaneria di Porto di Pozzallo e del supporto logistico della “3PSUB” di Paolo Ciacera, che ha fornito i mezzi nautici necessari.

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1 commento su “Tesoro sommerso: scoperto antico relitto greco al Largo di Ispica”

  1. L’ho detto, l’ho scritto e lo riscrivo: Lungo la costa ispicese insistono due (2) porti canale.
    Da c.da Nardedda diparte un sistema viario ( carraie ) verso le località dell’altopiano.
    In c.da Graffalongo insisteva ( ora coperto dall’autostrada ) un incrocio di carraie ( > 1 ha ) da cui si aprivano a ventaglio varie direzioni.
    Dirimpetto alla Gulf ( ora sede di un supermercato ) altro incrocio di carraie.
    Inoltre è certa la presenza di tracce di un centro abitato ( una delle città mancanti ?) a nord di Cozzo Ciriga.

    La costa ispicese, cosi come il litorale celano ancora sorprese importanti.

    Lo scoglio di Jannazzo ha fatto strage di navi nei millenni, e sul fondo tanto da ritrovare.

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