
La presente lettera non ha intenti polemici, né vuole denunciare omissioni o inadempienze a Scicli. È piuttosto il grido di aiuto di persone che, oramai da oltre sette mesi, non riposano più né di giorno né di notte, e che vedono quotidianamente leso il proprio diritto alla quiete, al riposo, a vivere e abitare in tranquillità nelle proprie case.
Da anni, infatti, siamo oggetto di atti persecutori, minacce e molestie che dapprima erano condotte sporadiche, su cui abbiamo sempre sorvolato per amore di pace e con spirito caritatevole. Ciò nonostante, nel tempo queste condotte si sono via via intensificate sempre di più, fino a degenerare dal novembre 2024, senza soluzione di continuità. Siamo costretti a subire musica ad alto volume attraverso radio poste in tutte le stanze dell’abitazione del condomino molesto, il violento sbattere di porte soprattutto nelle ore del riposo pomeridiano e notturno, e il forte sbattere della porta d’ingresso ogni qualvolta saliamo le scale per accedere alle nostre abitazioni.
Da tutta questa situazione non più tollerabile deriva un’altra costante lesione dei nostri diritti: le nostre case sono, infatti, del tutto inaccessibili ai nostri cari, ai nostri figli e ai nostri nipotini, anche perché vi è il rischio di essere aggrediti o di assistere a scene poco consone, ad esempio, a dei minori d’età.
Crediamo nella legge e nella giustizia, pertanto, stante l’intollerabilità della situazione, abbiamo presentato una querela, un’integrazione di querela e diversi esposti. Le Istituzioni, ognuno per la propria competenza, ci sono state vicine, ma ad oggi la situazione non è mutata. Da qui la nostra richiesta di aiuto affinché questa ingiusta lesione, questo costante disturbo della quiete pubblica, cessi.
Chiediamo, con senso di comunità e a tutela di tutte le persone coinvolte in questa assurda e ingiusta situazione, un intervento risolutivo.
Vi ringraziamo sin d’ora per l’attenzione.