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Netanyahu: “Dominiamo i cieli su Teheran. Elimineremo la minaccia nucleare e missilistica”

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Benjamin Netanyhau, in queste ore ha sottolineato che l’aviazione israeliana domina i cieli di Teheran, una situazione che “cambia radicalmente la natura della campagna”, con attacchi precisi e mirati ai siti nucleari e alle infrastrutture missilistiche iraniane. In sintesi, Netanyahu ha rafforzato il messaggio di una campagna militare determinata, precisa e prolungata, volta a neutralizzare le minacce nucleare e missilistica dell’Iran, con pieno controllo dei cieli e un avvertimento chiaro ai civili iraniani, ma senza voler colpire il popolo. “Guerra non al popolo, ma al regime” per ribadire la distinzione tra obiettivi militari e popolazione civile. “Ribellatevi” ha detto.

Nuovo assalto missilistico da parte dell’Iran

Nel frattempo, in contro risposta alle incursioni IDF,  l’Iran ha lanciato due ondate di attacchi – con circa 65 missili balistici e decine di droni – colpendo Tel Aviv e Haifa nella notte fra domenica e lunedì, causando almeno 8 morti e decine di feriti. Il Consolato USA a Tel Aviv ha subito danni lievi da onda d’urto, senza feriti tra il personale diplomatico. L’attacco ha colpito anche Petah Tikva e Bnei Brak, danneggiando infrastrutture civili come condutture a Haifa e un impianto elettrico .

 Contromisure israeliane

La Marina israeliana, a bordo delle corvette Sa’ar‑6, ha intercettato otto droni iraniani usando per la prima volta in un’operazione reale il sistema di difesa navale Barak Magen con intercettori a lungo raggio (fino a 70 km) Parallelamente, l’aviazione e la marina hanno intensificato gli attacchi su depositi missilistici iraniani, uccidendo alti ufficiali dell’IRGC e colpendo centri di comando, lanciatori e siti strategici nell’area di Teheran e dintorni che ha portato alla distruzione del 30 per cento delle rampe di lancio in Iran.

Implicazioni strategiche

L’uso operativo del Barak Magen segna una svolta nella difesa navale di Israele, aumentando la capacità di intercettare minacce aeree fino a 70 km dalle coste.  Il sistema multilayer israeliano (Iron Dome, Arrow, Barak) ha retto l’intenso bombardamento, ma emergono segnali di vulnerabilità e il rischio di escalation più ampia resta concreto.

Situazione su scala regionale e internazionale

Israele ha diffuso ordini di evacuazione a circa 330 000 residenti di Teheran vicino alle aree industriali/prioritarie, “perché pagheranno il prezzo”. Il conflitto ha causato oltre 224 morti in Iran (per lo più civili) e almeno 24 in Israele dall’inizio della campagna militare.

Nel G7 riunito in Canada, i leader Starmer e Merz hanno condannato l’escalation e ribadito la necessità di de-escalation diplomatica.

Khamenei, leader supremo

Il veto statunitense a un piano israeliano di eliminare una volta per tutte il leader supremo iraniano ha evidenziato le divisioni tra alleati.

 

 

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