
Mai come oggi, per le aziende, è importante riuscire ad usufruire appieno degli strumenti digitali, anche per quelle che non operano in ambito tecnologico.
Sebbene le PMI italiane possano oggi vantare dei livelli di digitalizzazione superiori rispetto alla media europea, come vedremo nel dettaglio più avanti, le differenze interne al Paese sono significative, e le imprese del Sud dimostrano di essere ancora indietro.
È questo ciò che emerge dalla consultazione di un’analisi effettuata dall’Istituto per la Competitività, I-Com, ed elaborata su dati Istat ed Eurostat.
Non esitiamo dunque, e vediamo che cosa è emerso.
PMI italiane più digitalizzate rispetto alla media europea
È interessante sottolineare, anzitutto, che Istat ha recentemente effettuato uno studio volto a scoprire i livelli di digitalizzazione delle imprese italiane, da cui è emerso un dato globale positivo.
Facendo riferimento alle PMI, ovvero le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 250, le aziende italiane che hanno risposto positivamente al “Digital Intensity Index” sono risultate essere il 60,7% del totale, percentuale superiore rispetto alla media europea, la quale si attesta a quota 57,7%.
Ma che cos’è il Digital Intensity Index? Si tratta di un indicatore dei livelli di digitalizzazione dell’azienda, il quale è stato strutturato da Istat sulla base di 12 diversi parametri; più esattamente, secondo Istat, le aziende possono pregiarsi del Digital Intensity Index quando si contraddistinguono per almeno 4 dei suddetti parametri.
Sebbene siano tutti attinenti al mondo digitale, tali parametri sono piuttosto diversi nelle loro caratteristiche: uno di essi, ad esempio, corrisponde all’utilizzo di software CRM come vtenext.com, ovvero programmi informatici specifici per la gestione dei contatti con i clienti, un altro riguarda l’utilizzo dei social media, un altro ancora il ricorso all’intelligenza artificiale, e non mancano neppure quelli più tecnici, relativi alle performance delle connessioni ad Internet a disposizione.
PMI di Sud e Isole indietro nel Digital Intensity Index
Se, come si diceva, il dato nazionale può essere considerato positivo, le differenze interne non sono trascurabili e vedono le PMI del Sud e delle Isole piuttosto indietro rispetto a quelle del Nord.
Le PMI del Nord-ovest e quelle del Nord-est, infatti, sono coerenti con il Digital Intensity Index rispettivamente per il 64,7% e per il 64,5%, dunque sono su livelli superiori rispetto alla media nazionale, le percentuali invece si abbassano di molto nel Centro, con il 57,7%, e soprattutto a Sud e Isole, con il 55,8%.
Le differenze poco rilevanti e quelle più significative
Per quanto riguarda la connettività le differenze tra le imprese che si collocano nella categoria Sud e Isole e la media nazionale sono irrilevanti: in Italia il 48,6% delle imprese dispone di una connessione fissa con una velocità di almeno 100 Mb/s, mentre nella categoria Sud e Isole si è a quota 48,5%, il dato è persino favorevole alle imprese meridionali se si considerano invece le connessioni con velocità di almeno 1 Gb/s, con un 14,1% rispetto al 13,9% della media nazionale.
Dei divari significativi, invece, si registrano nell’effettuazione di due attività potenzialmente molto utili alle imprese, ovvero l’analisi di dati e l’utilizzo di strumenti di AI.
In Italia il 24,9% delle imprese analizza autonomamente dei dati, mentre il 4,6% lo fa usufruendo di servizi esterni; entrambe le percentuali sono inferiori a Sud e nelle Isole, ammontando rispettivamente al 19,8% e al 3,7%.
Quanto all’intelligenza artificiale, che è stata certamente una delle più grandi innovazioni registratesi nel mondo tecnologico negli ultimi anni, bisogna riscontrare anzitutto una “marcia indietro” generale dell’Italia rispetto alla media UE: nel nostro Paese il 5% delle imprese ricorre ad almeno una soluzione di AI, mentre la media europea si attesta a quota 8%.
Tali percentuali sono più alte a Nord, in particolare a Nord-est dove si tocca quota 6,4%, mentre risultano essere al di sotto della media nazionale a Sud e Isole, con il 4,7%, e nel Centro, con il 3,2%.
Una maggiore propensione digitale può fare la differenza
Questi dati, dunque, devono rappresentare uno stimolo per le imprese del Sud affinché riescano a valorizzare più efficacemente le opportunità digitali.
Dal momento che, in senso digitale, nel Mezzogiorno non si registrano limiti infrastrutturali, la disponibilità di connessioni performanti, come visto, è in linea con la media nazionale, ciò su cui occorre lavorare è la propensione all’uso di strumenti moderni ed innovativi, e da questo punto di vista l’intelligenza artificiale può spalancare davvero dei grandi orizzonti.