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Insabbiato il porto piccolo di Pozzallo

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Per quest’anno non cambiare, stessa sabbia, stesso mare. Se il vissuto dei nostri giorni potesse strapparci un sorriso, potrei cominciare l’articolo modificando (in parte) un vecchio ritornello dei tempi che furono. La stretta attualità, invece, ci riporta l’ennesimo problema dell’insabbiamento del porto piccolo che, certamente, non fa ridere. Anzi. Problema atavico quello della sabbia che si depone sul fianco di un braccio del “porticciolo”, come viene chiamato da molti pescatori. Problema che sussiste da moltissimi anni e che ha visto, in passato, sempre e solo la stessa soluzione, la draga. Ottima per risolvere il problema, indubbiamente, ma dispendiosa per le casse dell’ex Provincia Regionale di Ragusa, oggi Libero Consorzio dei Comuni. Draga che, comunque, non potrà più essere utilizzata in futuro per il porto piccolo.
Il problema è passato, dunque, nelle mani dell’Autorità di Sistema portuale della Sicilia Orientale del presidente Francesco Di Sarcina che bene sta lavorando sia in previsione del molo di sottoflutto sia per risolvere in maniera capillare l’annoso problema della movimentazione delle sabbie. In data 13 marzo 2024, è giunta sul tavolo del presidente Di Sarcina una comunicazione da parte della Regione Sicilia, assessorato delle Infrastrutture e Mobilità, riguardante il livellamento dei fondali con conseguente prelievo della sabbia eccedente. Tempi di inizio lavori previsti per la rimozione, forse per il mese di aprile, ma non dipende dall’Autorità di Sistema quanto più dalla volontà della Regione Sicilia. La questione dovrebbe poi essere risolta in maniera definitiva con la realizzazione del molo di sottoflutto, opera da realizzare nel contesto nell’ambito del progetto di messa in sicurezza e potenziamento del porto grande da parte dell’Autorità di Sistema, i cui studi propedeutici alla progettazione sono stati realizzati.
Nel corso degli anni si sono affacciate delle ipotesi di un investimento strutturale per, se non proprio eliminare del tutto, almeno limitare la quantità di sabbia accumulata. In tal modo risparmiando dei bei soldini. Poi l’intervento strutturale è finito nel cassetto delle buone intenzioni di cui probabilmente è stata buttata via la chiave, ovviando con soluzioni temporali che, alla fine, sono serviti a ben poco. Adesso, il registro è cambiato. Non più risolvere il problema per due, tre o quattro mesi ma realizzare qualcosa di definitivo, per venire incontro alle lagnanze di diportisti e pescatori.
Dal loro insediamento, l’Autorità di Sistema ha già speso per il porto 300 mila euro circa e molti altri soldi saranno stanziati (per un valore di 7 milioni di euro) per riqualificare la struttura e renderla più efficiente possibile. Primo step di una ulteriore fase dei lavori, il rifacimento delle cabine elettriche, lavori che inizieranno settimana prossima.

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