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Modica. Chiesa S. Maria di Betlem in cammino sinodale

Meditazioni evangeliche in vista del Natale
Tempo di lettura: 2 minuti

Con la prima domenica di Avvento, la Parrocchia S. Maria di Betlem di Modica offrirà, a partire dal 3 dicembre, un ciclo di meditazioni evangeliche in vista del Natale nel quadro del cammino sinodale in corso nella Diocesi di Noto, cammino finalizzato ad operare un discernimento su come far acquisire la coscienza che la missione evangelica non è compito solo dei vescovi, dei sacerdoti e diaconi, ma di ogni battezzato, di tutto il popolo di Dio ove ogni cristiano è “sacerdote, re e profeta” come afferma il Concilio Vaticano II, e pertanto chiamato a dare un contributo responsabile.
A tenere le meditazioni sarà Domenico Pisana, dottore in Teologia Morale, poeta e scrittore, e membro dell’equipe sinodale diocesana, che si soffermerà su tre tematiche evangeliche: la prima domenica 3 dicembre sul tema: “In cammino sinodale alla ricerca di Gesù come i Magi:“Dov è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo (Mt 1,2); la seconda il 10 dicembre sul tema: “In cammino sinodale per aprire il cuore a Gesù che bussa: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20); la terza il 17 dicembre sul tema: “In cammino sinodale per seguire Gesù e lavorare nella sua vigna: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono (Mt 4,19-20).
Per una Chiesa in cammino sinodale proiettata verso il Natale, l’unico modello di evangelizzazione non può che essere “la persona e la vita di Gesù”, il quale non fece conferenze sulla obbedienza, sul perdono, ma visse in obbedienza al Padre suo e perdonò Zaccheo, la peccatrice e la triplice negazione di Pietro. Gesù non tenne un corso sulla povertà e sulla solidarietà: fu povero e solidale con gli uomini e i poveri del suo tempo; Gesù diede la massima prova dell’amore, dando la vita per coloro che amava. L’autorità di Gesù si basava sul fatto che viveva tutto quello che annunciava e comunicava; del resto a lui non interessava riempire la testa delle folle, ma che le folle traducessero nella vita pratica ogni sua parola.

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