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Modica, al “Quasimodo” serata sul cinema con Danilo Amione

Sarà presentato il libro “L’occhio moltiplicatore del cinema. Autori, film, temi”.
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Il docente ragusano, storico e critico del cinema Danilo Amione, sarà protagonista del IV° sabato letterario del Caffè Quasimodo di Modica, che si terrà il 25 novembre, alle ore 17.30, alla Società Operaia di Mutuo Soccorso, nell’ambito della XVIII^ stagione culturale del circolo modicano.
La serata, che sarà coordinata da Giuseppe Macauda, poeta del Caffè Quasimodo, vedrà la presentazione del libro di Danilo Amione, dal titolo “L’occhio moltiplicatore del cinema. Autori, film, temi”.
Sarà Santo Burgio, docente di Storia della filosofia nell’Università di Catania, SDS di Ragusa Ibla, a illustrare il saggio, mentre il Presidente del Caffè Quasimodo, Domenico Pisana, terrà una conversazione con l’Autore.
Il programma prevede delle letture con riferimenti a film di Rossellini, Fellini, Pasolini e Bergman a cura di Aurora Blandino, Clarissa Pellegrino, Leonardo Sammito, Daniele Clemenza, studenti dell’Istituto Superiore “Verga” di Modica; animerà la serata il “Duo Eligius”, composto dal M° Lino Gatto alla chitarra e dal M° Giuseppe Zisa al sassofono.
“Si tratta di un saggio molto interessante, afferma Domenico Pisana, ove Danilo Amione offre un viaggio che conduce i lettori all’interno di un secolo di cinematografia con rilievi critici e approfondimenti di rilevante spessore. Il suo sguardo critico focalizza, fra l’altro, l’attenzione su “Rossellini esistenzialista”, “La dolce vita di Federico Fellini”; “Tra i rifiuti, l’ultimo lembo di umanità – Accattone, di Pierpaolo Pasolini”; “Lo specchio inesorabile. Il posto delle fragole, di Ingmar Bergman”.
Amione, come si legge nella introduzione del suo libro, definisce il proprio metodo di indagine “olistico” e afferma che gli artisti proposti sono assai diversi tra loro “ma tutti egualmente proiettati nel racconto della realtà, individuale e collettiva, colta nella sua molteplicità, attraverso il linguaggio cinematografico, per sua natura universale, e per questo prima forma di “buona” globalizzazione nella storia culturale dell’umanità”.

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