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Turisti multati a Ibla. Poidomani: “Alcuni aspetti non convincono”

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“Tra gli aspetti più sorprendenti che stanno emergendo nella vicenda riguardante le multe anomale di Ibla e che hanno investito da vicino soprattutto alcune strutture ricettive, i cui ospiti sono stati sanzionati ingiustamente nonostante i titolari delle strutture avessero comunicato il loro transito in un determinato lasso di tempo, ce n’è uno che merita la massima attenzione”. E’ quanto rileva il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Poidomani, che chiede al Comune di Ragusa di revocare le cosiddette multe anomale anche per evitare che il soggiorno nella nostra città risulti sgradito. “Sta infatti venendo fuori – continua Poidomani – che la sanzione è stata comminata per una differenza di qualche minuto rispetto al passaggio dell’ospite con l’auto e alla comunicazione inoltrata al comando della polizia municipale. E’ del tutto evidente che risulta complicato indovinare al secondo il momento in cui il turista transiterà al varco della Ztl. Tutto ciò è reso ancora più difficile dal fatto che nessun segnale orario è indicato e visibile nel dispositivo in questione per cui da un lato fa fede l’orologio del turista e dall’altro quello del comando della polizia municipale. E non è detto che gli stessi debbano essere sincronizzati. E’, dunque, quest’altra una ulteriore anomalia che stiamo ravvisando e che ci fa ritenere opportuno di chiedere al Comune di andarci con i piedi di piombo. In questi giorni, tra l’altro, stanno arrivando le sanzioni riferite al mese di luglio ed è probabile che molte altre, con riferimento ad agosto e settembre, ne giungeranno. E’ necessario, dunque, il prima possibile trovare una soluzione. Fratelli d’Italia chiede ufficialmente all’Amministrazione Cassì di valutare la possibilità di revocare le multe che risultano essere anomale e di garantire un segnale a questi turisti che, naturalmente, presi di mira ingiustamente, non ritorneranno più dalle nostre parti e, anzi, si prodigheranno per fare cattiva pubblicità. Non è quello che vogliamo”.

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