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Rubate ostie consacrate all’ospedale di Avola

Il Vescovo di Noto disponibile a incontrare gli autori del reato
Tempo di lettura: 2 minuti

Giorno 11 ottobre ignoti hanno compiuto un furto sacrilego ai danni della cappella dell’Ospedale “Di Maria” di Avola, profanando e portando via le specie eucaristiche conservate nel tabernacolo.

L’accaduto ha destato profondo dispiacere e amarezza nella comunità avolese e anche in quella diocesana. In merito al grave episodio il Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, ha diramato una nota pubblicata sulla pagina Facebook della Diocesi di Noto.

Il furto delle specie eucaristiche è un peccato gravissimo, nella nota si legge “mentre esprimo il mio più assoluto sconcerto, unitamente ai sacerdoti e a tutto il popolo di Dio di Avola e dell’intera diocesi netina, esorto gli autori di questo grave reato a pentirsi e a restituire, anche in forma riservata, le ostie consacrate”.

Il Vescovo nell’esprimere il suo dolore per il grave furto, invita gli autori al pentimento e a riconsegnare le particole consacrate o al cappellano dell’Ospedale, don Eugenio Boscarino, o ad altri sacerdoti del vicariato di Avola.

Nella nota il presule fa presente la norma canonica , can. 1367, in cui sono incorsi automaticamente gli autori del delitto riguardante la scomunica latae sententiae. Infatti, va ricordato l’Eucarestia è fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione, in cui è racchiuso il bene spirituale della Chiesa, e il Diritto Canonico prevede una pena per chi si macchia di crimini contro le specie eucaristiche.

Attenzione, il Vescovo di Noto non ha scomunicato nessuno, ma ha solamente applicato la norma del Diritto Canonico come giusta prassi. Infatti, nella sua nota sottolinea: “personalmente mi rendo disponibile ad incontrare questi fratelli che hanno gravemente peccato per aiutarli a ponderare la gravita del loro atto e invitarli, come farebbe Gesù buon pastore, a ritornare sui propri passi e ravvedersi”.

In definitiva il messaggio del Vescovo non è di condanna, ma di misericordia per coloro che si sono macchiati di un fatto grave. Il presule è pronto a incontrare gli autori, a dialogare con loro, ad aiutarli e a ravvedersi.
Intanto giorno 15 ottobre alle 16 mons. Salvatore Rumeo celebrerà una Santa Messa di riparazione, con la consacrazione delle nuove particole da riporre nel tabernacolo.
“Esorto – conclude Mons. Rumeo – i fedeli e i parroci di Avola ad unirsi spiritualmente a questa celebrazione, mentre dispongo che in tutti le parrocchie della Diocesi si programmi un’ora di adorazione eucaristica riparatrice unitamente alla preghiera per la conversione di questi fratelli che hanno gravemente peccato, affidandoli al Cuore misericordioso di Gesù”.

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