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Progetto sull’autismo. Si parte da Chiaramonte Gulfi

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Sono trascorsi ben undici anni dalla nascita del “Progetto Autismo” dell’associazione socioculturale Namastè di Chiaramonte Gulfi. Ogni anno, ad aprile, l’associazione si è occupata di creare momenti di conoscenza e informazione su questa delicata tematica. Di vario genere sono stati gli interventi sul territorio. Tutto è partito, anni fa, da un workshop di tre giorni patrocinato dall’Asp 7 di Ragusa e dal Comune di Chiaramonte Gulfi che ha visto la presenza di un parterre di professionisti di chiara fama che hanno messo a disposizione il loro sapere per varie figure professionali. “Nel corso degli anni – dicono Daniela Lucifora e Ivana Tidona di Namasté – sono stati creati incontri con gli studenti in diverse scuole della provincia. E in alcune sale private per sensibilizzare e far conoscere le caratteristiche dell’autismo. L’obiettivo principale è sempre stato puntare sulla consapevolezza del disturbo e sulla necessità di sapere individuare i segnali d’allarme già in tenerissima età, da parte di insegnanti e genitori, per così avviare un percorso di diagnosi precoce e il successivo intervento”. Durante il lockdown, Progetto Autismo, oltre ad unire le famiglie d’Italia con una semplice grafica, ha voluto essere presente sul territorio, donando del materiale utile ai bambini della Pediatria del Giovanni Paolo II. Dal 2021, poi, Progetto Autismo sostiene le iniziative di avvio alle autonomie e di formazione alle insegnanti in collaborazione con altre realtà del territorio provinciale. Sono iniziative che hanno varcato la provincia di Ragusa, abbracciando le province vicine. Sono tutti momenti di condivisione per far luce sempre più su questa tematica in continua evoluzione, grazie anche alla scienza che prosegue la propria azione per ottimizzare i tempi di intervento. “Quest’anno – racconta Lucifora – stavo prendendo un caffè con la mia amica e collega Ivana Tidona, responsabile di Progetto Autismo, quando la riflessione si è centrata su quanto sia importante per ogni persona la pausa caffè. Per molti è scontata e spensierata, ma per le famiglie che vivono l’autismo h24, una pausa caffè spensierata è un privilegio, per staccare e riprendere un minimo di forza. Da qui l’idea di far arrivare delle bustine di zucchero in alcuni bar del nostro territorio, cercando di interessare tutta la provincia. Ovviamente bustine con scritte tese a sensibilizzare sull’argomento. Ognuno, mentre gusterà un caffè e avrà una bustina di zucchero in mano, avrà modo di rivolgere un pensiero a un disturbo che è pervasivo e dalle mille sfaccettature. Noi crediamo che dai pensieri consapevoli, possano nascere fatti, per contribuire a dare maggiore dignità alle persone con autismo e alle loro famiglie. In undici anni sono cambiate e migliorate tante cose, ma c’è ancora molto altro da fare”. “Come lo zucchero non guasta bevanda, la consapevolezza non è mai abbastanza”: questo il messaggio scelto per l’occasione.

 

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