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Sarà dedicato alla poetessa palermitana Gabriella Vicari il prossimo appuntamento del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, che si terrà sabato 3 dicembre, alle ore 17.30, al Palazzo della Cultura nell’ambito della 17^ stagione culturale 2022-2023.
Al centro della serata la presentazione della raccolta poetica “A piedi nudi” e il libro di racconti “L’isola di Nené”, due opere che evidenziano la figura di Gabriella Vicari sia sul piano poetico che della narrativa.
A coordinare la serata sarà Silvana Blandino, poetessa del Caffè Quasimodo; interverranno, dopo l’introduzione di Domenico Pisana, Presidente del Caffè Quasimodo, Giuseppe Macauda, prefatore della raccolta a “A piedi nudi”, e Maria Antonietta Emma, archeologa, che parlerà del libro “L’isola di Nenè”, con attenzione ad atmosfere ed immagini del volume.
Gli attori Giovanna Drago, Giovanni Blundetto e Calogero Morreale leggeranno rispettivamente brani di racconti e poesie, mentre il DUO di Flauti traversi a cura della “Banda Città di Modica” diretta dal M° Corrado Civello, e composto da Francesca Fratantonio e Andrea Adamo, animerà la serata con intermezzi musicali.
“Abbiamo il piacere – afferma Domenico Pisana – di ospitare la poetessa Gabriella Vicari, di origini palermitane, ma che vive a Santa Margherita di Belice ove è componente del consiglio di biblioteca del comune; molto impegnata a livello culturale, fa anche parte del consiglio di amministrazione della prestigiosa Istituzione G. Tomasi di Lampedusa.
La poesia di Gabriella Vicari – prosegue Domenico Pisana – ha leggerezza di una piuma e si posa sulla quotidianità dell’esistenza per illuminarne il cammino. Dentro una struttura di versi brevi ed efficaci, la poetessa “Si nutre/ d’azzurro nel silenzio /di dune dorate”, e le sue parole sembra che s’inebrino nella purezza del sentimento che le trasfigura. La spontaneità dei luoghi, dei ritmi e il paesaggio interiore ed esteriore che vibra nella raccolta “A piedi nudi” offrono le coordinate di un viaggio etico-estetico che diviene traducibile intreccio di silenzi e di ignoto, di armonie, di ricordi e di improvvisi fremiti, non perdendo mai di vista la misura e l’indice dei valori umani”.