
Chiusa la XVI stagione culturale del Caffè Letterario Quasimodo di Modica. L’appuntamento finale è stato dedicato alla presentazione di un bel romanzo ambientato a Modica, dal titolo “I cedri d’aprile a San Giorgio”, già presentato a Milano ed a Umbria libri e finalista nel 2019 al concorso letterario “Io scrittore”, il cui autore è un milanese di adozione, Giuseppe Fidone, ma di origini modicane, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha fatto il dirigente dell’Agenzia delle Entrate fino al 2017, attualmente in pensione.
Fidone si occupa di letteratura da diversi anni ed ha frequentato anche un corso di scrittura creativa tenuto dallo scrittore Giuseppe Pontiggia presso il Teatro Verdi di Milano.
La serata, che è stata coordinata da Antonella Monaca, componente del Caffè Quasimodo, ha visto l’intervento di Paola Trimarchi, docente dell’Istituto “Verga” di Modica, che ha inserito il volume, con una puntuale analisi contenutistica e linguistica, nell’ambito delle saghe familiari all’interno di una letteratura meridionalistica, tracciando una sintesi di una narrazione poggiata su Matteo Belgrano, figlio di massaro Ippolito, che ha il compito di raccontare la sparizione del fratello Bernardo e la sua lunga ricerca da parte della famiglia sconvolta da questo evento apparentemente inspiegabile.
La serata è stata arricchita da apprezzatissimi intermezzi musicali alla chitarra del Direttore artistico del Caffè Quasimodo, Lino Gatto, e dalla coinvolgente lettura di brani del romanzo a cura di Giovanna Drago e Giovanni Blundetto della Compagnia Teatrale “I Caturru” di Scicli, che hanno alternato diversi dialoghi: un alterco tra marito e moglie intorno ad una cisterna; il dialogo fra il vecchio Bartolo Gugliotta e il giovane Matteo Belgrano sulla piazza antistante la chiesa della Madonna delle Grazie; il dialogo nell’orto di due giovani innamorati: Teresa Morreale e Matteo Belgrano.