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L’Onu denuncia la persistenza del razzismo nel mondo

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Il segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite,  Antonio Guterres, ha affermato, oggi, in occasione della Giornata internazionale delle Nazioni Unite contro il razzismo proclamata nel 1966,  che la discriminazione continua ad avvelenare le istituzioni, strutture sociali e vita quotidiana in tutte le società. Secondo l’ONU, questa ideologia continua ad essere il motore della disuguaglianza e continua a negare alle persone i loro diritti umani fondamentali perché destabilizza le società, mina le democrazie, erode la legittimità dei governi e ostacola una ripresa inclusiva e sostenibile da Covid19. Guterres ha aggiunto che “il razzismo nega la dignità e stimola la violenza” perché è “un flagello che è anche inequivocabilmente legato alla disuguaglianza di genere che si concretizza nella discriminazione subita dalle donne nere e da gruppi di minoranze”, ha spiegato. Il leader mondiale ha ricordato che “nessun Paese è immune dall’intolleranza, né esente dall’odio. Africani, asiatici, popolazioni indigene, migranti, rifugiati e tanti altri, continuano a essere bersaglio del razzismo nel mondo, alla discriminazione e alla violenza”, ha evidenziato Guterres. Il messaggio, arriva in occasione della commemorazione 2022, incentrata sul tema “Voci per un’azione contro il razzismo”, che esige, secondo il Segretario generale delle Nazioni Unite, di ascoltare attentamente, parlare ad alta voce, agire con decisione e mostrare la nostra solidarietà con tutte le persone in fuga da conflitti o persecuzioni, senza alcuna discriminazione basata su razza, religione o etnia. Il 21 marzo di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Quel giorno del 1960, la polizia aprì il fuoco e uccise 69 persone durante una manifestazione pacifica contro la legge sull’apartheid a Sharpeville, in Sud Africa.

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