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Anteas Ragusa, emergenza sanitaria. Crisi non risparmia nessuno

Col progetto Antenne Sociali vogliamo rendere la città più accogliente e inclusiva
Tempo di lettura: 2 minuti

“Da “soli” a “solidali”: è questo l’obiettivo che vogliamo condividere per rendere la nostra città più accogliente e più inclusiva. Pensiamo che una comunità non possa restare a guardare senza riuscire a vedere tante persone e tante famiglie che in quanto sole finiscono per essere “invisibili” agli occhi di tutti”. E’ l’obiettivo che si pone Anteas Ragusa con riferimento ai 18 mesi di pandemia che hanno impoverito tutti sul territorio cittadino. Un obiettivo che spinge l’associazione ad attivare nuovi sistemi per intercettare il disagio, soprattutto quello determinato dall’emergenza sanitaria che, ancora, purtroppo, non è passata. “Insieme – chiarisce il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – possiamo sperimentare possibilità differenti dal solito per fronteggiare vecchi e nuovi rischi sociali connessi alle solitudini di anziani, di famiglie fragili e anche di giovani che si rinchiudono nelle loro case”. Da qui l’invito rivolto ai Comuni e alle associazioni che si occupano di solidarietà. “Dobbiamo costruire – prosegue Schininà – antenne sociali capaci di intercettare le solitudini e le fragilità sociali. E’ una grande sfida per costruire una alternativa credibile e sostenibile in un momento storico complesso che rischia di andare avanti non sappiamo ancora per quanto. Pensiamo a una cittadinanza attiva contro il disagio e le solitudini nei territori. Vogliamo costruire, per questo motivo, una rete diffusa tra tutti i soggetti della comunità: dagli operatori sociali del Comune ai commercianti, dalle parrocchie alle associazioni di volontariato, dalle persone singole a quelle che fanno parte delle associazioni, dalle imprese al sindacato. Riteniamo sia importante il contributo di tutti. Con le nuove Antenne sociali dobbiamo puntare a creare una chance, un’alternativa valida al momento di grave crisi che abbiamo vissuto e che, purtroppo, alla luce del momento congiunturale non favorevole considerato il nuovo incremento dei contagi, rischia di nuovo di riproporsi”.

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