
Nel corso della riunione convocata lunedì scorso, dal presidente Enzo Cavallo, il direttivo dell’associazione provinciale “Confronto” ha focalizzato la sua attenzione su due argomenti di grande attualità: 1) Sicurezza sanitaria del territorio e prevenzione, 2) Autorità di gestione del porto di Pozzallo. Il presidente, nel corso di un articolato intervento introduttivo, dopo avere ribadito che la linea di condotta, cui l’associazione si ispira da sempre, è quella di individuare i problemi di preminente interesse umano e sociale da sottoporre all’attenzione delle istituzioni, ha avviato il dibattito sui due importanti temi posti all’ordine del giorno. Per quanto riguarda la sicurezza sanitaria del territorio e le attività di prevenzione, il direttivo, con riferimento ai due decreti sulla sicurezza ancora vigenti e al recente decreto emanato dal governo in carica sulla “chiusura dei porti” per contrastare il propagarsi di contagi da Coronavirus, ha stigmatizzato il mancato rispetto delle regole della civile convivenza. “In uno Stato di diritto – questo in sintesi il pensiero condiviso all’unanimità dai presenti – non è concepibile che l’intervento del legislatore sia di fatto vanificato per omissione di atti di ufficio o negligenza operativa. Esattamente quello che succede oggi nel Paese Italia, ove la decisione governativa di chiudere i porti, adottata per salvaguardare la salute pubblica rispetto agli sbarchi irregolari che si susseguono senza soluzione di continuità sulle coste siciliane, viene regolarmente disattesa. La narrativa sulla immigrazione irregolare e sui molteplici aspetti ad essa legati non c’entra nulla. In questo preciso momento storico, ove il governo continua a raccomandare ai cittadini italiani la massima prudenza per scongiurare l’eventuale propagarsi della pandemia, il problema preminente da esaminare senza infingimenti e con assoluta onestà intellettuale, è quello della sicurezza sanitaria e della prevenzione. Fermo restando che il problema riguarda la condotta ed i comportamenti individuali di ciascuno di noi, nessuno, tuttavia, può immaginare stupidi alibi di parte, o peggio, ideologici, rispetto al pericolo concreto rappresentato per la comunità nazionale dal cosiddetto virus di importazione. Se ogni giorno sbarcano a Lampedusa centinaia di persone e se, nonostante la nave quarantena Moby Zazà ancorata al largo di Porto Empedocle, queste persone, anziché essere visitate a bordo, vengono dirottate in altri porti, vedi Pozzallo, e in diverse altre località italiane, per scoprire poi che sono positive al virus, non ha alcun senso parlare di sicurezza sanitaria e di prevenzione. Per non dire dei potenziali effetti devastanti prodotti dalla fuga continua di immigrati dalle strutture ricettive ove vengono posti in quarantena. È da irresponsabili fingere o mistificare la realtà che è sotto gli occhi di tutti. I sindaci, in primis, sono chiamati a tutelare e proteggere le comunità che rappresentano, lasciando da parte ambizioni e interessi di partito”.
Altrettanto chiara e razionale la posizione espressa dal direttivo di “Confronto” in merito al porto di Pozzallo. “La Regione Siciliana, seppure titolare del porto di Pozzallo, non avendo risolto ad oggi il problema dell’Autorità di gestione, consente che l’importante infrastruttura sia gestita di fatto con un anacronistico sistema casalingo. A seguito della realizzazione della stazione passeggeri, alla cui inaugurazione ha presenziato il presidente della Regione in molti pensavano che finalmente da Palermo avrebbero colto l’occasione per uscire dal limbo di una ingiustificata assenza rappresentativa e istituzionale. La posizione di Confronto è nota da tempo: occorre colmare la vacatio gestionale con l’istituzione di un’Autorità di gestione. Traguardo da raggiungere al più presto affidando provvisoriamente la governance del porto ad una figura professionale, con il compito anche di gettare le basi per l’istituzione di un regolare organismo di gestione. Ma così non è stato. Anzi si continua a tessere una rete di grande confusione: il sindaco di Pozzallo chiede di essere ricevuto dalla quarta Commissione regionale per reclamare il rispetto di un accordo datato, in base al quale la competenza del porto piccolo sarebbe del Comune; la Presidenza della Regione, per quanto riguarda la stazione passeggeri e l’eventuale progetto di turismo da crociera, sarebbe orientata a dare l’incarico al Libero Consorzio Comunale di Ragusa; c’è anche chi propone una società di gestione partecipata. Di tutto e di più, dunque, per alimentare incertezze e confusione. Mentre non si può non sottolineare l’assurdità di un modello di gestione per settori, una specie di gestione parcellizzata di una infrastruttura che da anni viene indicata da tutti come volano di sviluppo del territorio, Confronto chiede alla Regione di fare finalmente chiarezza.
1 commento su “Modica. Diversi i temi trattati dal direttivo di “Confronto””
Confronto con chi?