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Indennità Covid Asp. La Cisl FP iblea prova a fare chiarezza

“Molto rumore per nulla. Potremmo definirla così, citando Shakespeare, la vicenda che sta vedendo appassionare, in queste ultime ore, anche i media nazionali rispetto al ventilato aumento di un euro per gli infermieri Covid dell’ospedale Maggiore di Modica. In realtà, occorre fare chiarezza e inquadrare i termini della questione”.
A dirlo il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi, il quale sottolinea che “l’aumento contestato, in realtà, nulla ha a che vedere con quanto reclamato ma è un adeguamento al Ccnl come, tra l’altro, testimoniato dalla richiesta che la nostra organizzazione sindacale ha inviato il 4 aprile scorso alla direzione generale dell’Asp di Ragusa e che, successivamente, è stata ripresa da altri. In questa richiesta si precisava che, rendendosi necessaria la riallocazione di personale sanitario del comparto che ha accettato con spirito di abnegazione e senso del dovere un compito particolarmente rischioso e, al contempo, indispensabile per la tutela e la salvaguardia della salute dei cittadini, era necessario riconoscere allo stesso personale la “indennità per particolari condizioni di lavoro” prevista dall’articolo 86, comma 6, lettera c) del Ccnl 2016-2018, con riferimento al “servizio prestato nei servizi di malattie infettive e discipline equipollenti”. E a questo occorre fare riferimento quando si parla del recente aumento determinato dalla direzione generale dell’Asp che ha suscitato clamore solo perché non si è riusciti a leggere le carte nella maniera corretta”.
“Diverso, invece – aggiunge Passanisi – è il discorso da fare per quanto concerne le risorse economiche messe a disposizione, grazie all’azione incisiva del sindacato confederale nazionale, con i decreti Cura Italia e Rilancio, vale a dire circa 35 milioni di euro per la Sicilia. Somme in questo caso da suddividere tra gli operatori sanitari tramite un protocollo tuttora in fase di discussione con le organizzazioni sindacali a livello regionale. A queste risorse economiche occorre altresì aggiungerne altre che si renderanno disponibili con la Finanziaria della Regione Sicilia non appena la stessa riceverà il semaforo verde da parte della presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi, per centrare correttamente la questione è indispensabile tenere conto di questi elementi e nulla c’entra l’aumento di un euro con le indennità Covid visto che si trattava solo di un adeguamento, peraltro richiesto, sulla scorta di specifiche previsioni contemplate dal contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria di cui stiamo parlando”.

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