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Sicilia: Musumeci. Nell’isola troppi assembramenti

«Da cittadino sono fortemente preoccupato, da governatore temo che si debba necessariamente tornare indietro. Non vorrei assolutamente farlo, ma se queste scene si dovessero ripetere nelle prossime giornate sarò costretto ad adottare provvedimenti».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando a Pomeriggio 5 con Barbara D’Urso, le immagini della Movida della Vucciria di Palermo con molti dei giovani in strada senza mascherine e senza il rispetto della distanza imposti dalla pandemia Covid-19. Scene a dire il vero viste a anche a Catania, assembramenti che preoccupano e perché danno l’idea che il pericolo sia passato e che il virus non ci sia più.

«Oggi siamo convinti che sia finito tutto. E non è possibile – ha detto ancora Musumeci – . Ad alcuni di quei ragazzi che stavano in mezzo alla folla gli avrei voluto fare vedere quello che accadeva nei reparti di terapia intensiva con giovani ricoverati su quei letti. Possiamo goderci la ricreazione ma possiamo farlo guardandoci attorno e se c’è confusione ci spostiamo in altra strada».

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8 commenti su “Sicilia: Musumeci. Nell’isola troppi assembramenti”

  1. Lo capisco, ed ha ragione. Ma lui critica la gente, ma lui che ordina mascherine indossate anche all’aperto?? Che sono completamente inutili? Forse non sa che se le mascherine non vengono sapute usare, sono dannose!! A ordinare tutti bravi!! Chiude di nuovo? Ma cosa? La gente ancora aspetta la cassa integrazione…… Lo sa???? Lo sa che la gente è a dir poco inc…..?? C’è chi ha perso il lavoro pure…..!! E lui chiude?? Ma per favore…….

  2. çççççç
    Vi sono, a mio parere, due aspetti da considerare in relazione anche al commento di Gino.
    L’aspetto epidemiologico e l’aspetto economico.
    Il primo dimostra che il popolo siciliano si è ben comportato rispetto alla pericolosità dell’epidemia e, ad eccezione di qualche incosciente imbecille, la popolazione ha compreso il rischio ed il suo comportamento è stato in linea con le direttive che man mano venivano emesse.
    Gli imbecilli incoscienti, dicevo. Lunedì pomeriggio ho accompagnato la mia consorte da Franci’s e, per non creare ulteriore confusione, è entrata solo lei. Una fila corposa ed io in macchina che ho avuto modo di osservare per circa un’ora (fra la fila e le compere della consorte) il comportamento degli acquirenti in attesa. Ebbene, la maggior parte delle persone erano rispettose delle direttive, guanti, mascherine, distanza fra le persone. Poi vi erano gli incoscienti/e nonché imbecilli/e che, noncuranti di quello che c’è in giro, si salutavano baciandosi, si toccavano, non usavano la mascherina se non prima di entrare (all’ingresso vi era la vigilanza). Idem in giro per Modica, la gran parte dei cittadini osservava con scrupolo le restrizioni ad eccezione dei soliti idioti che di fatto vanificano ciò che quasi noi tutti eseguiamo con rigore e senso civico.
    Come diciamo dalle nostre parti ” a corda ruppa ruppa, ci capita cu è ca non ci cuppa”.
    Il secondo aspetto, quello economico.
    Mi ritorna in mente la notizia di quando gli illustri impiegati della Regione Sicilia, pretendevano euro 10,00 per ogni pratica espletata. Detti illustri erano anche spalleggiati dai nostri sindacati che ritenevano giusto il compenso in relazione alla gran massa di lavoro che sarebbe spettato loro.
    Orbene, in nessuna azienda privata che si rispetti si potrebbe verificare un fatto increscioso del genere, pagati due volte per espletare il proprio dovere. La ragione di ciò, credo, è che questi signori che noi paghiamo profumatamente (gli stipendi dei regionali sono da favola), sono abituati a una produttività prossima allo zero con le conseguenze che si ripercuotono inevitabilmente sui bisogni dei cittadini. Ed ecco, in parte, i ritardi sulla cassa integrazione e tutti i nessi e connessi derivanti dal concetto appena espresso.
    Di colpe il Presidente Musumeci ne ha tante ma, credo, solo Mandrake saprebbe far diventare produttivo l’apparato burocratico siciliano; in tanti ci hanno provato fallendo miseramente (di destra, di centro, di sinistra). Chi ci ha provato con senso alto del dovere (combattendo anche la mafia) ci ha rimesso la vita e mi riferisco al Presidente Piersanti Mattarella.

  3. Penso che Musumeci, come altri sindaci e governatori, siano stati colpiti dalla “sindrome della capanna”. Ovvero dalla paura di uscire nuovamente in strada. Dall’ ansia di dover riprendere i nostri impegni al di fuori delle pareti domestiche. La sensazione che in casa abbiamo tutto quello che ci serve, fuori si corre il rischio di ammalarsi, meglio non avere a che fare con estranei, e a questo punto, tanto vale allungare la quarantena di alcune settimane… o mesi….

  4. @Massimo1955
    La sua è una domanda facile alla quale rispondo sinceramente con una piccolissima premessa:
    Non sono un ultras, e pertanto non mi fossilizzo in un dogma o su di un partito. Premesso questo, affermò che mi piace questa squadra di Governo, nonostante la presenza Renziana, che comunque non mi preoccupa più di tanto, finché terranno la barra dritta con dignità, onore e rispetto per i cittadini.
    Concludo, che uno sbaglio in buonafede è passabile poiché nessuno è infallibile

  5. Gioacchino Scollo Abeti

    Forse non lo avete ancora capito. Il virus non è scomparso, è ancora tra noi!
    L’intelligenza, non gli obbighi di legge, dovrebbe imporci di stare a casa il più possibile. E chi trasgredisce le regole dovrebbe essere severamente punito! Assembramento nelle vicinanze di un bar? Multa salatissima ai trasgressori e chiusura del bar per un mese!

  6. Certo la situazione è complessa, tanto che si finisce per dire tutto ed il contrario di tutto. Ma come pensate di riportare i turisti in Sicilia se poi appena si vedono 50 persone fare l’aperitivo si minaccia la richiusura di tutto? Ma cosa facciamo ospitiamo i turisti per chiuderli in convento? Non pensate che ci sia molta confusione ed improvvisazione o siete talmente scollegati da voi stessi da non rendervene conto?

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