
I recenti fatti che hanno riguardato la chiusura notturna del reparto di chirurgia dell’Ospedale di Modica, di cui è stata avviata una soluzione, non sono casuali né accidentali.
Mentre si registrano numerose carenze sul piano organico e organizzativo nella struttura modicana, tali da indurre i cittadini del comprensorio a spostarsi verso le strutture di Vittoria e Ragusa e/o verso strutture a pagamento, il Movimento 100 Passi per Modica segnala che la recente vicenda dell’OspedaleMaggiore è la manifestazione di una più ampia e mirata azione politica di gestione del territorio che procede “per sottrazione”, eliminando o favorendo la riduzione, qualitativa e quantitativa, dei servizi offerti nella città della Contea.
“Prima tappa di questo processo – spiega il coordinatore Antonio Ruta – fu la chiusura del Tribunale di Modica, nella logica di marginalizzazione periferica di una fetta consistente del territorio provinciale (Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica), processo peraltro avviato nel
silenzio omissivo e complice della classe dirigente locale, la stessa che da un lato leva gli scudi a difesa del reparto di chirurgica e dall’altro si affretta a dare “altra destinazione” al Palazzo di Giustizia di Via Aldo Moro”.
Il Comitato modicano di 100 Passi per la Sicilia propone ai cittadini modicani, sciclitani, ispicesi e pozzallesi una grande mobilitazione politica, per rivendicare il ruolo fondamentale che queste comunità rivestono nello sviluppo culturale, economico, politico e sociale di tutto il territorio provinciale, costringendo la classe dirigente regionale e nazionale, e i suoi addentellati locali, a difendere i diritti e le aspettative degli elettori, e ricordando che le cariche elettive non sono il risultato di un concorso pubblico per conquistare, individualmente, il famigerato e ben retribuito “posto fisso”.