
Sabato 20 luglio, presso l’anfiteatro S. Giuseppe o Timpuni, si è svolta la serata finale dell’edizione 2019 del Grest dell’oratorio di Sant’Anna. Dal 1° al 19 luglio, circa 70 bambini sono stati impegnati in attività ludiche e di laboratorio guidati dagli animatori e dal parroco don Stefano Modica e don Pietro Zisa. Il percorso di quest’anno, è stato pensato, studiato e pregato, come ha detto Don Stefano, affinché i bambini venissero aiutati a sviluppare la propria coscienza e perché potessero vivere una bella esperienza. Il tema è stato “una bella storia”; storia, sicuramente scritta da Dio che in queste tre settimane ha visitato la vita di grandi e piccoli. Tutto all’insegna della gratuità. C’è stato solo un interesse: che i bambini potessero fare una bella esperienza.
L’oratorio di Sant’Anna ha voluto mantenere e sviluppare le due dimensioni principali di ogni oratorio: quella verticale e quella orizzontale, ponendo l’attenzione su tre figure che hanno accompagnato le attività: Madre Teresa di Calcutta, Don Pino Puglisi e Gianna Beretta Molla. Tre personaggi che hanno testimoniato la gratuità della vita e dell’amore, ognuno secondo “chiamate” diverse. I ragazzini, divisi in squadre, si sono impegnati in attività di scrittura, pittura, teatro-fotografia, ballo, calcio, pallavolo e cucina. Il grest è stato fatto condividendo la diversità delle proprie esperienze e, piccoli e grandi, hanno messo in comune il proprio modo di amare. All’interno della serata
finale è stato riservato uno spazio anche a Paolo Portogallo che ha preparato e diretto la performance “Avatar” con un gruppo di bambini e la piccola Maria Teresa Terranova, per sensibilizzare il pubblico su l’uso smodato dei cellulari.
Il balletto, al ritmo incalzante della musica, ha voluto lanciare il messaggio sulla necessità di riappropriarsi della propria personalità, delle capacità comunicative, spesso schiavizzate dai cellulari che impoveriscono e umiliano i rapporti umani.