
La città di Modica, con il suo Nobel per la Letteratura, con i poeti del Caffè Quasimodo e di poeti della Sicilia Orientale (nella foto) ha detto il suo “No war – Hug Peace”, unendosi al coro di voci poetiche che si è innalzato al cielo in più di 70 paesi al mondo nell’ambito del World Festival poetry, un evento mondiale che si è tenuto in simultanea nei 5 contenenti per lanciare un urlo pacifista finalizzato a richiamare l’attenzione della gente e dei governi verso un impegno per la ricerca della pace.
Presenti 20 poeti, sia dell’Area ragusana (Pippo Di Noto, , Salvo Miccichè, Marinella Tumino, Giovanna Drago, Raffaele Puccio, Giovanna Vindigni, Silvana Blandino, Franca Cavallo, Gianni Di Giorgio, Carmelo Di Stefano, Antonella Monaca, Elia Scionti, Grazia Dormiente, Salvatore Paolino e Lucia Trombadore) sia dell’Area siracusana( Giovanna Alecci, Corrado Di Pietro, Giuseppe Blandino, Ignazia Iemmolo )
Ho coordinato il Reading Domenico Pisana, Presidente del Caffè Letterario Quasimodo, dando in apertura il messaggio del Direttore dell’Europa per il Festival, Claudia Piccinno, quindi ha invitato i poeti, dopo la loro presentazione biografica, a leggere i loro versi , quasi tutti improntati a temi sociali riguardanti la pace, il no alla guerra, la violenza, la solidarietà, le migrazioni, la giustizia. Le poesie sono state intervallate da brani musicali e vocali a cura del “Duo Estrella” , composto dal M° Lino Gatto, alla chitarra, e Ilde Poidomani, voce.
“Una serata davvero bella – ha commentato Pisana – quella di ieri sera in occasione del World Festival poetry, tenutasi nella città di Modica; un evento ove la “la parola poetica” nelle sue variegate espressioni, ha avuto la sua centralità e il suo peso misterico, etico e sociale, augurandosi un rinnovamento poetico fatto di piccoli gesti concreti e tanta armonia. Lo slogan che l’organizzazione mondiale ha voluto lanciare con questo evento è stato finalizzato a denunciare anche come ancora oggi nel pianeta esistano governi fantocci che sostengono le guerre, facilitando i traffici d’armi o il passaggio di eserciti, o contribuendo a occupare territori strategici per la loro posizione o per sfruttarne le risorse economiche e/o naturali. E noi, da Modica, abbiamo anche detto con le nostre poesie “Si alla pace, no alla guerra”.