
Sebastiano Cucuzza è stato eletto segretario generale della SLC CGIL di Ragusa (Sindacato lavoratori della Comunicazione) dalla nuova assemblea generale, dodici componenti, riunitasi nella sede della CGIL di Ragusa.
Per Sebastiano Cucuzza si tratta di una conferma visto che ha retto il vertice della SLC nei precedenti quattro anni.
Il congresso ha registrato un articolato dibattito che in sintesi ha focalizzato uno dei temi che principalmente investe la realtà lavorativa ed è il cambiamento.
Emerge, dalla relazione del segretario generale uscente, dunque l’esigenza di saperlo leggere e interpretare in ogni lato della società e per questo è necessaria una sinergia che fondi le sue basi sulla confederalità.
A partire dalle strutture nazionali a cascata fino a quelle provinciali; necessario essere determinati e vigili nel garantire l’effettivo funzionamento e l’efficacia dei Comitati per le Pari Opportunità.
Per quanto riguarda i rapporti sindacali in Poste Italiane, in ambito Mercato Privati, si lotterà per tutelare la dignità dei lavoratori troppo spesso messa in discussione dalle logiche di produzione ad ogni costo.
In Poste, Comunicazione e Logistica il sindacato si deve impegnare vigorosamente nella sfida più ambiziosa e necessaria per la tutela dei dipendenti, ovvero la nascita di un Contratto di Settore che superi le disuguaglianze contrattuali delle varie figure professionali interessate, mantenendo l’unità interna attraverso la collaborazione e l’impegno di tutti i settori confederali coinvolti.
Al congresso hanno dato il loro contributo, il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, che ha tracciato per grandi linee le tesi congressuali sino alla politica regionale del tutto inadeguata ad affrontare le nuove sfide tecnologiche di un settore come quello delle comunicazioni richiede per sostenere una concorrenza sui mercati del digitale e dell’innovazione tecnica.
I lavori sono stati conclusi dal segretario nazionale della SLC CGIL, Nicola Di Ceglie che ha illustrato i rapporti che il sindacato tiene con l’amministrazione di Poste Italiane dove il conseguimento dell’efficienza passa attraverso un organico che non è adeguato a mantenere una buona qualità del servizio e attraverso tagli le cui ricadute sono in capo ai dipendenti e chiaramente all’utenza. Necessaria una forte virata in tema di scelte politico sindacali rivolte alla tutela dei diritti e al riconoscimento di una piattaforma rivendicativa dove il lavoro e la dignità di chi lo svolge sono posti al centro del dibattito.