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A volte mi viene il dubbio che….di Michele Giardina

A volte mi viene il dubbio che certe sigle europee giochino una partita enigmatica che va al di là della comoda semplificazione. Fas, per esempio, sta per “Facilitè d’Ajustemen Structural” (Facilità di Aggiustamento Strutturale). Bene. Che roba è?
Spieghiamo a noi stessi prima che ai lettori l’importanza di questo non originale acronimo per comprendere di più e meglio l’idea di rilanciare un sistema comune di asilo maturata nella mente della cancelliera tedesca Angela Merkel poche ore dopo l’insediamento del nuovo governo italiano.
Quanto meno sorprendente la sua dichiarazione: ”L’Italia è stata lasciata sola nell’accoglienza dei migranti”
Folgorata sulla strada di Damasco? Così, fatte salve tute le verifiche del caso, sembrerebbe.
Se facciamo il conto di quanti progetti (Mare Nostrum, Frontex Triton, Frontex Themis) sono stati furbescamente elaborati a senso unico e a responsabilità unilaterale a carico del nostro Paese, prima di rendersi conto che l’Italia, con i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti, è stata lasciata sola, ci viene il ragionevole dubbio che l’arrivo sullo scenario europeo di un ministro italiano come Matteo Salvini, populista, baldanzoso, scomodo, discutibile quanto vogliamo, deciso comunque a prendere una posizione chiara e netta nei confronti dell’Europa che, fino a ieri, ha recitato l’ipocrita parte della gnorri, qualche effetto nei confronti di quelli che … l’Europa nelle loro mani … l’abbia prodotto.
Salvini ieri durante la visita all’hotspot di Pozzallo tra contestazioni (poche e scontate) ed applausi ( molti e inaspettati) ha confermato di volere agire con fermezza e buon senso. Staremo a vedere.
Per quanto ci riguarda nostro compito è quello di raccontare fatti ed eventi con assoluta libertà di pensiero, al di là di posizioni di parte, luoghi comuni, interessi di bottega e signorsì editoriali che non ci appartengono.

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