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Pozzallo, sbarchi in calo ma continua il traffico di vite umane

Sbarchi in calo, ma di porre fine al traffico di vite umane con un grande progetto di sussidiarietà e con nuove e razionali politiche di immigrazione, neanche a parlarne.
A chi giova tutto questo? A chi fa comodo? Quale ruolo ha esercitato l’Italia ed i governi Letta, Renzi e Gentiloni nei progetti Mare Nostrum, Frontex Triton e Frontex Themis? Quali azioni ha posto in essere il Bel Paese rispetto alla decisione assunta da Francia, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia ed i Paesi del Visegrad Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia di chiudere a doppia mandata i loro confini e di rifiutare le quote di ricollocamento dei migranti in fuga dalle loro terre?
Chiuso l’hotspot di Lampedusa, i migranti vengono dirottati negli hotspot di Trapani e Pozzallo. E la barca va. Sulla spinta infame e delittuosa di trafficanti di vite umane, scafisti, organizzazioni a delinquere esterne ed interne che continuano ad accumulare sulla pelle di poveri cristi denaro sporco, parte del quale destinato a finanziare bande di terroristi come denunciato ieri dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Cafiero De Raho.
Lo sbarco di oggi non fa più notizia. E neanche quello di domani o di dopodomani. Almeno fino a quando l’Italia non riuscirà a pretendere dall’Europa e dall’Onu una precisa assunzione di responsabilità.
Intanto, in attesa della formazione di un governo, tutto procede come prima. Cioè male. A senso unico insensato.
Centoundici i migranti sbarcati oggi al porto di Pozzallo. L’operazione è stata portata a termine dalla unità militare inglese Protector. Nel rispetto delle consegne di cui al progetto Themis che prevede di sbarcare i migranti nel porto europeo più vicino rispetto al punto di intervento Sar? Temiamo proprio di no. Come succede regolarmente.
Del gruppo dei nuovi arrivati fanno parte 70 uomini, 8 donne, 27 minori maschi e 6 minori di sesso femminile.
La nave, attraccata alla banchina di riva alle ore 8,30, ha concluso le operazioni di traghettamento alle 12. Tunisia, Kurdistan, Costa d’Avorio, Libia, Marocco e Algeria, le nazionalità di provenienza.
Una donna in avanzato stato di gravidanza e due giovani, uno per crisi epilettica ed un altro per disidratazione, sono finiti in ospedale.

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