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Consorzio di Bonifica di Ragusa. Cgil: “Il nulla della politica”. Riceviamo e pubblichiamo

Non avevano dubbi su ciò che sarebbe avvenuto, ma è comunque triste apprendere che nella proroga al 30 Aprile dell’esercizio finanziario, deliberata dal Governo regionale, non è stato inserito, ad eccezione dei due dodicesimi previsto per il personale storico, neanche un centesimo per i dipendenti del Consorzio di bonifica di Ragusa, ossia per quei 72 lavoratori i cui contratti sono stati trasformati a tempo indeterminato e per quelli afferenti alle Garanzie occupazionali, sebbene la Flai Cgil più e più volte, non ultimo in audizione in Commissione Attività produttive, avesse sollecitato il rappresentante del governo di prevedere, anche in sede di proroga dell’esercizio provvisorio, risorse aggiuntive per il Consorzio di Ragusa, atteso che non c’erano all’Ars le condizioni per approvare subito la finanziaria, per far fronte ad una emergenza umana che rischia di trasformarsi in tragedia.
Questo è il dato oggettivo ad oggi ed è, fino a prova contraria, il grado di attenzione che l’attuale Giunta regionale ha inteso prestare e rivolgere alla sofferenza cui sono sottoposti i lavoratori sopracitati e le loro famiglie che da diversi mesi non percepiscono lo stipendio (addirittura alcuni 13 mensilità) pur avendo assolto regolarmente il loro lavoro.
Dopo tanti impegni proclamati e rassicurazioni propalate ad ogni pié sospinto, con l’assessore al ramo che sembra completamente inconsapevole della gravità e del clima che si respira nel consorzio e nelle famiglie dei lavoratori, in questi ultimi giorni incrociamo la prova che la politica messa in atto dal Governo Musumeci, con il conosciuto comportamento del silenzio assordante che finora lo ha contraddistinto in ordine alle grandi problematiche regionali, fa pervenire alle famiglie interessate ormai la certezza che sono state abbandonate al loro destino e che il governo in carica sembra essere impegnato più alle operazioni di ricucitura politica della frastagliata e caotica maggioranza che lo sostiene, piuttosto che dare un segnale di condivisione concreta nei confronti di chi ha il gravissimo dramma quotidiano di dover sostenere senza soldi la famiglia e i figli e non ha risposte certe sul come potrà recuperare il credito che ha accumulato con il Consorzio.
Una riflessione seria su ciò che sta avvenendo va fatta: nella nostra società ormai la condizione di chi soffre non ha alcun valore umano, sociale, politico ed istituzionale. Oggi è il tempo del finto essere, del mediocre apparire e della vana chiacchera.
Ragusa 29.03.2018

Il Segretario generale
Salvatore Terranova

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