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Legalità e devianza giovanile: a Ragusa convegno ERIS accende il confronto tra giovani e istituzioni

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Ragusa – Aula gremita e partecipazione attenta per il convegno “Legalità e Devianza Giovanile”, promosso dall’Associazione ERIS – Scuola dei Mestieri, in collaborazione con il Tribunale di Ragusa e con il patrocinio del Comune. L’iniziativa, ospitata nella Sala AVIS, ha registrato l’interesse attivo di studenti, docenti e rappresentanti delle istituzioni, confermandosi come un appuntamento di alto valore educativo e civico.
Il titolo stesso dell’evento – “Legalità e Devianza Giovanile” – sintetizzava la complessità e l’urgenza dei temi trattati. Dall’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche allo spaccio, dal cyberbullismo alla pornografia minorile, passando per gli effetti delle droghe sull’organismo e le implicazioni penali dei comportamenti devianti: argomenti delicati, ma imprescindibili, affrontati con approccio diretto e senza retorica, con l’obiettivo di restituire ai ragazzi una visione chiara della realtà che li circonda.
A dare avvio ai lavori sono stati gli interventi dell’Assessore all’Istruzione Catia Pasta e dell’Assessore ai Servizi Sociali Elvira Adamo, che – anche a nome del Sindaco – hanno sottolineato l’impegno costante del Comune di Ragusa nel sostenere le famiglie segnate dal fenomeno delle dipendenze.
A seguire, è intervenuto Giuseppe Coco, referente della sede ERIS di Siracusa, con una riflessione dal forte valore pedagogico. “I giovani non sono vasi da riempire, ma torce da accendere per illuminare il mondo” – ha dichiarato, richiamando con forza l’essenza più autentica della missione formativa. Un pensiero che ha fornito la cornice ideale all’intero incontro, aprendo simbolicamente il dialogo tra istituzioni, esperti e studenti.
Ad aprire la serie di relazioni è stato Mario Andreozzi, Comandante del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Ragusa. Il suo contributo ha offerto una panoramica puntuale sui pericoli connessi al consumo di sostanze stupefacenti e alcoliche, con un focus sulle gravi conseguenze della guida in stato di alterazione e sulle sanzioni previste dal Codice della Strada. Esperienze concrete e dati reali hanno conferito al suo intervento una forte carica comunicativa.
A seguire, la Dott.ssa Cristina Trigona, chirurgo vascolare presso l’Ospedale Guzzardi di Vittoria, ha delineato con precisione scientifica gli effetti devastanti delle droghe sull’organismo umano. La sua relazione, sobria ma incisiva, ha mostrato le conseguenze fisiche, spesso irreversibili, dell’assunzione di sostanze, offrendo una prospettiva medica utile e immediatamente comprensibile.
Il passaggio al contesto digitale è stato affidato a Antonino Giurdanella, responsabile della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Ragusa. Cyberbullismo, pornografia minorile, sexting e uso improprio dei social network sono stati al centro di un intervento lucido e attuale, che ha mostrato quanto le azioni online – anche se compiute con superficialità – possano generare effetti giuridici e psicologici duraturi.
A inquadrare il tema dal punto di vista del diritto è stata la Dott.ssa Eleonora Schininà, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa. La sua lezione ha guidato i giovani nella comprensione delle dinamiche del processo penale e delle fattispecie di reato più ricorrenti tra i minori, chiarendo con semplicità ma precisione il legame tra comportamento e responsabilità.
A concludere i lavori, Filippo Pasqualetto, Direttore del Tribunale di Ragusa e responsabile dell’Ufficio di Presidenza, ha sottolineato il ruolo educativo della giustizia, ribadendo la necessità di costruire ponti di dialogo strutturati tra scuola e istituzioni. Ha voluto inoltre esprimere un plauso all’Avv. Valentina Nonni, tutor di ERIS e figura chiave nell’organizzazione dell’iniziativa, per aver saputo trasformare un’esigenza educativa in un momento di confronto concreto e partecipato.
L’evento si è chiuso tra applausi sinceri e numerose domande da parte degli studenti, a testimonianza di un’attenzione non solo mantenuta, ma stimolata. Per molti di loro è stato il primo vero incontro con la complessità di certi temi. E forse anche il primo passo verso una cittadinanza più consapevole.

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