
Il presidente sezionale di Confcommercio Modica, Giorgio Moncada, affronta il tema della riqualificazione del centro storico, un argomento spesso al centro del dibattito cittadino. Nella lettera, Moncada critica l’inefficacia degli approcci adottati finora e propone una visione basata su azioni concrete e una strategia mirata.
Moncada sottolinea come i dibattiti su turismo, eventi, affitti e sicurezza non abbiano portato a risultati concreti, evidenziando la continua desertificazione del centro storico. “Parliamo, analizziamo, ma di fatto non interveniamo con azioni risolutive”, afferma il presidente, criticando il “presenzialismo di facciata” e la mancanza di una visione strategica.
La chiave per la rinascita del centro storico, secondo Moncada, è il ripopolamento. Per raggiungere questo obiettivo, propone un piano che include:
- Recupero del patrimonio edilizio: restaurare gli edifici con criteri moderni, rendendoli confortevoli ed efficienti, attraverso progetti di co-housing e incentivi fiscali.
- Servizi e infrastrutture: progetti di comunità energetica, wi-fi gratuito, ritorno dei servizi pubblici e miglioramento della viabilità con sensi unici, piste ciclabili e aree pedonali.
- Spazi verdi e aggregazione: creazione di luoghi di socializzazione per ricreare l’atmosfera delle antiche “vanedde” modicane.
- Incentivi per le attività commerciali: agevolazioni fiscali e finanziamenti mirati per chi investe nel centro storico.
Moncada invita istituzioni, cittadini, imprenditori e professionisti a collaborare per realizzare questa visione. In particolare, chiede all’amministrazione comunale di istituire un tavolo permanente di progettazione e monitoraggio, e sollecita i rappresentanti in Parlamento a sostenere con fondi specifici le città patrimonio Unesco in difficoltà economica.
“L’obiettivo finale è trasformare il centro storico di Modica in un luogo vivo, dove turismo e quotidianità convivono armoniosamente. “Non basta attirare visitatori occasionali: servono residenti stabili, capaci di ridare vita al tessuto sociale ed economico della città”, conclude Moncada, sottolineando l’urgenza di agire subito per trasformare Modica in un modello di rinascita urbana – rileva il presidente di ConfCommercio”.
10 commenti su “Modica. Moncada (Confcommercio): “Riqualificare il centro storico? Serve un piano concreto””
BLA BLA BLA…….piccolo problema…….con quali soldi…..forse il dott. Moncda si dimentica che il comune e’ in dissesto, buona giornata
DOPO CHE NEGLI ANNI 80 E 90, ANNI DELLA VARIANTE AL P.R.G., TUTTO IL CENTRO STORICO FU FATTO PER INTERO ZONA “B0″(INTOCCABILE NELLA SOSTANZA) ABBANDONANDO DI FATTO I “PIANI PARTICOLAREGGIATI DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO E UNA SUA FORTE VALORIZZAZIONE PREFERENDO INVECE FARE ESPANDERE LA SORDA E ZONE LIMITROFE APPARE PARADOSSALE E DIFFICILE OGGI TENTARE DI FARLO RISORGERE CON I “SOLITI TAVOLI PERMANENTI DI PROGETTAZIONE E MONITORAGGIO” CHE NELLA NOSTRA STORIA PURTROPPO SONO SEMPRE RIMASTI TAVOLI SENZA GAMBE! FORSE I FONDI DEL PNNR AVREBBERO POTUTO DARE NUOVE SPERANZE PER IL NOSTRO CENTRO STORICO MAGARI ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DELLA MOBILITA’ ALTERNATIVA MA SI E’ PREFERITO SPENDERLI ALTROVE.NESSUNA POLEMICA ,STIMATO PRESIDENTE MONCADA,MA CRUDA REALTA’ STORICA E PURTUTTAVIA OCCORRE LASCIARE E LANCIARE UNA BRICIOLA DI SPERANZA PER QUESTA NOSTRA CITTA’ QUASI AGONIZZANTE!
Per adesso Modica bassa è un malato terminale.
Sempre più persone sono andate ad abitare alla Sorda o in campagna.
Modica bassa si sta spopolando.
I negozi chiudono perché hanno pochi clienti.
Gli acquisti ON LINE stanno massacrando il settore non food
Gli acquisti alimentari vengono fatti nei supermercati che ha Modica ABBONDANO grazie alla liberalizzazione delle licenze,
La liberalizzazione delle licenze ha ucciso tutti i piccoli negozi .
I piccoli negozi di quartiere erano l’anima del quartiere , erano quelli che facevano credito alle famiglie in difficoltà, erano quelli che servivano il cliente con amore , il bottegaio ci campava la famiglia , il negozio era la piazza del quartiere, dove ogni giorno tutti si incontravano .
Erano il collante che identificava il quartiere.
Oggi quei pochi che sono rimasti sono SCHIFIATI dai residenti , che li guardano con superiorità, molti non ci entrano neanche per comprare un litro di latte ,un pacco di sale di 40 centesimi , un panino ,
Hanno paura che verranno derubati della tredicesima .
Quindi c’è anche la diffidenza delle persone ad entrare in un negozio in centro .
Il negozio deve chiudere o trasferirsi .
Non credo che ci siano soluzioni a breve termine
Se è di contributi che si va in cerca per spenderli in tante cose inutili come le due piazzette di Modica Bassa allora ok .
Si chiedono spazi per socializzare
Poi vedo il parco padre Basile pieno di erba
La Villa Silla chiusa per mancanza di addetti alla custodia
Villa Cascino all’abbandono
San Giuseppe u timpuni in mano ai vandali
Siamo una città che non conosce il volontariato GREEN,
Una mia idea fare il Corso Umberto dallo stretto al monumento a senso unico per creare tanti posteggi comodi in piu ed eliminare il fenomeno del classico giro o CURSU che crea confusione e nient’altro.
Ormai a Modica non si parla che di soldi da spendere, eppure come giustamente scrive Gino, ma non siamo in dissesto? Ma da dove si prenderanno le risorse per fare tutte queste bellissime cose?
“un tavolo permanente di progettazione e monitoraggio, e sollecita i rappresentanti in Parlamento a sostenere con fondi specifici le città patrimonio Unesco in difficoltà economica”…
veramente qualcosa mi sfugge…
@amo Modica stai prendendo la retta via!!! Ora anche tu affermi di cambiare l’assetto di corso Umberto ma perché prima criticavi me e gli altri quando abbiamo lanciato questa idea??? Comunque meglio tardi che mai.
Eccone un altro che sta aprendo la sua campagna elettorale
Attenzione ai pifferai, cari concittadini, perché ne abbiamo già avuti abbastanza.
Il signor Moncada di occupi di risolvere il problema “spaccate” a danno dei suoi confederati, perché fino adesso le sue dichiarazioni non hanno prodotto risultato
I giovani con le idee vanno via, perché da noi vengono spremuti come limoni.
E la politica rimane senza idee, e non sa che fare.
Perché la confcommercio non organizza giornate tematiche e protocolla le idee migliori per rivitalizzare la città?
Tutelando i diritti dei migliori progettisti!
Se ci fate caso, in consiglio ci sono tanti figli di papà ( con pelliccia e reddito fisso ), li collocati per assentire e non dissentire.
Il sistema abbatiano li ha catapultati a Palazzo S.Domenico, ed ora che è cambiato il leader al comando devono fare attenzioni.
Le dirette ci permettono di capire chi ha idee, e chi no.
Chi sta ai patti dei loro genitori, con il sistema abbatiano, e chi si è schierato col “nuovo regime”.
Poi ci sono i “sautafuossu” dello scambio porta a porta.
Il consiglio non ha idee innovative, si limita a disquisire.
Pertanto dobbiamo ricercare le idee innovative per Modica, da altra parte.
Concordo, aggiungerei di riportare alcuni uffici comunali al centro e rivedere alcuni aspetti della sosta a pagamento.
@ Maurizio Floridia
ma sarebbe da ricovero totale riportare alcuni Uffici al Centro…anche se da rivedere la sosta a pagamento, si crea ancora più caos di quello che c’è.
Comunque nessuno ha la bacchetta magica, anche a Ragusa la via Roma ha gli stessi problemi.
Dovevano pensarci molto tempo prima a dare le concessioni dei Centri Commerciali, questo è il vero motivo dello spopolamento di negozi e di gente.
Ma siccome ormai in tutte le città esistono i Centri Commerciali, conseguentemente tutti i centri storici soffrono dello spopolamento, escludendo i posti turististi con alto flusso di gente di fuori che tende a spendere al centro storico, mentre il locale è ormai abituato ad acquistare al Centro Commerciale e i più digitalizzati comprano online, per qualsiasi tipologia di settore (dall’abbigliamento all’elettronica, e perfino i generi alimentari di nicchia).