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Italia Viva. “Turismo a Ragusa tra visioni strategiche e realtà concrete”

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“Continuiamo a registrare, con dispiacere, una certa dissonanza tra quelli che sono i proclami, le enunciazioni, le descrizioni delle visioni strategiche e futuristiche che il sindaco e questa amministrazione fanno sulle rubriche che riguardano l’accoglienza e il turismo rispetto poi alla realtà, rispetto allo stato dell’arte delle cose, rispetto a quello che si dovrebbe fare e si continua a non fare. Ecco perché sosteniamo che parlare del 2040 può essere di certo ammaliante. Ma quando se ne parla e poi non si fa tutto ciò che è necessario per migliorare l’aspetto turistico della nostra città, allora credo che tutto questo valga nulla, compresi i soldi che si stanno spendendo in questi settori per pagare consulenti, per pagare attività, per programmare eventi”.
E’ quanto evidenzia il coordinatore cittadino di Italia Viva Ragusa, Filippo Angelica, a maggior ragione dopo avere ricevuto l’invito da parte di alcuni residenti e operatori commerciali a effettuare un sopralluogo in un settore del Giardino ibleo. “Abbiamo appurato che qui – ancora Angelica – più che l’ingresso di un giardino secolare sembra l’ingresso di un giardino ucraino appena bombardato. Sto parlando dell’area che, negli anni scorsi, ha subito una importante ristrutturazione e riqualificazione, seguendo i canoni della modernità. Il vialetto è impercorribile, pieno di buche e, non a caso, nei giorni scorsi, si è anche registrata la caduta di qualche turista che è entrata con i propri piedi all’interno di quella che dovrebbe essere una splendida struttura e, invece, è stata portata via in ambulanza. Lungo la sopraelevazione, in prossimità delle lastre di vetro, c’è un albero caduto: è anche una questione di sicurezza. Se cede quella sopraelevazione che cosa succede nel caso ci fossero turisti o visitatori in transito? Le scale d’ingresso verso la sopraelevazione non sono transitabili, risultano interdette: ma per impedire il passaggio c’è solo un’asticina di ferro. Improponibile. Non credo che tutto questo ci consenta di parlare di accoglienza, di turismo, soprattutto se facciamo riferimento alla nostra che è una città d’arte. Continuiamo ancora a dare una visione per certi versi surreale di alcune rubriche mentre poi non sappiamo scendere nel concreto. E farlo vuol dire anche questo, eliminare le anomalie esistenti. Sarebbe opportuno se questa amministrazione cambiasse atteggiamento rispetto a chi fa proposte, rispetto a chi tenta di dire cosa non va. C’è l’impressione che si abbia grande intransigenza, tirando una linea tra chi dice sempre la verità e fa sempre bene e chi, invece, fa opposizione strumentale. Credo che un atteggiamento, invece, più conciliante ci potrebbe dare una mano nel fare crescere la nostra città verso la direzione che tutti auspichiamo”.

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