
Inaugurata questa mattina la Mostra Collettiva “Testimoni del Tempo” all’interno di Palazzo La Rocca. A tagliare il nastro la Commissaria Straordinaria del Lcc ibleo, Patrizia Valenti.
“Si tratta di una mostra davvero interessante perché dà risalto a particolari che spesso nella vita quotidiana non riusciamo a cogliere. Quindi, attraverso la rielaborazione contemporanea dell’iconografia dei mascheroni tardo barocchi, ci obbliga a soffermarci su questi elementi distintivi dell’architettura locale di Ragusa, nonché Patrimonio Unesco. Speriamo di portare questa mostra anche fuori dalla Sicilia, e chissà anche nel resto d’Europa, per far conoscere una delle peculiarità del territorio ibleo”, dichiara la Commissaria Valenti.
Dalla pittura alla scultura, dalla grafica al tridimensionale, ogni opera d’arte esposta riporta l’attenzione sugli occhi impietriti dei mascheroni che hanno osservato l’evoluzione storica della città attraverso i secoli: rappresentanti di tutta la società ragusana e non solo del ceto nobiliare; guardiani attenti dei palazzi barocchi, tra cui lo stesso Palazzo La Rocca.
La Collettiva, visitabile fino al 12 maggio, è organizzata dall’associazione Pietra Viva all’interno del festival Mascarata, con il contributo del Libero Consorzio Comunale di Ragusa.
Artisti: Rita Albergamo – Giò Antoci – Rosaria Antoci – Alessandra Bramante – Andrea Burgio – Giancarlo Burgio – Giada Cascone – Alberto Cilia – Davide Dimartino – Marinella Dipasquale – Manuela Distefano – Angelo Flaccavento – Iolanda Galletti – Maria Gazze – Domenico Gulino – Silvana Occhipinti – Giuseppe Petriglieri – Rabit – Damiano Rotella. Esposizione straordinaria di alcune opere di Oscar Spadola e Peppino Cascone
1 commento su “Ragusa. A Palazzo La Rocca la mostra “Testimoni del Tempo””
Sono d’accordo su tutto , anche se mi sono sempre soffermato su un altro aspetto , passando per le vie del centro storico e guardando dal basso i palazzi signorili barocchi settecenteschi le sculture di grande pregio artistico. Quasi tutte le sculture di forma antropomorfa o faunistica , con espressioni ieraticamente rabbiose sembrano imporre con forza sottomissione e rispetto e solo in secondo luogo esibire ricchezza e potere.Se potessero parlare ci racconterebbero di quanti giornatari sono passati a guardarli da sotto e soggiogati e intimoriti dalle loro espressioni , si sono detti che dopo tutto anche solo un piatto di fave con la “palommella” avanzava il valore di una giornata di lavoro.