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“Il Comune di Pozzallo in tilt”

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Il Sindaco ha comunicato   che il Comune di Pozzallo “è chiuso” perché non dispone di alcuno dei quattro dirigenti previsti in organico né del Segretario che, dopo una brevissima permanenza, ha preso armi e bagagli e se ne è tornato in quel di Palermo. Succede, a questo punto, che non c’è dirigente che firmi mandati di pagamento, né atti di gara, né permessi di costruire. “La colpa, a dire del Sindaco, è dell’opposizione (tre consiglieri su sedici) che gli mette i bastoni tra le ruote -commenta Enzo Galazzo, già candidato a sindaco della cittadina  – . Bisogna tuttavia chiedersi: com’è che Ammatuna, – che prima di essere confermato lo scorso 12 giugno, era stato al governo della città nei precedenti cinque anni – non ha tenuto conto delle scadenze di fine anno utilizzando le somme accantonate nel fondo di riserva anziché destinarle, in tutta fretta, alle sue indennità e a quelle dei suoi assessori? Perché non ha ovviato alle carenze d’organico riproponendo le necessarie posizioni organizzative? La sensazione è che in Comune tiri aria di burrasca, e che volino gli stracci.    Tuttavia, da persona concreta, non esime dall’affidarsi all’esercizio del potere attraverso i servizi affidati alle cooperative, i cui componenti sono rigorosamente scelti tra i suoi fedelissimi: così per la Pegaso (che si occupa di manutenzione del verde), così per la Mensa scolastica; per la “Cittadella”, per la “Charlie Chaplin” e per il Centro Diurno, la cui attività è stata di punto in bianco giorni fa sospesa per mancanza di fondi, e i ragazzi restituiti alle rispettive famiglie”.
“Sul P.R.G. – prosegue Galazzo  – ha tentato, banalmente, di accreditarsi meriti non suoi senza tener conto che a Pozzallo c’è tanta gente che ha memoria, in particolare del suo progetto di Piano, bocciato dalla maggioranza del suo stesso Consiglio Comunale per evitare i danni che avrebbe procurato alla Città, a parte i 200 mila euro circa pagati ai tecnici revocati.
Dell’acqua di contrada Inchiudenda, per la quale ha sprecato seimila euro circa per analisi fatte da privati (e non dall’ASP come lui sosteneva) non parla più, né apre bocca sulla barcaccia scavata in c.da Raganzino che raccoglie solo acqua di mare e non protegge da alcun acquazzone.
Quanto alla Quinta Farmacia, le falsità riportate nelle deliberazioni delle quali Giunta, Consiglio Comunale e Segretario Comunale dovranno rispondere, rischiano di mettere in discussione lo stesso bilancio”.
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