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Al potente Ace Magashule, segretario generale, uno dei sei funzionari di alto rango dell’African National Congress al governo in Sudafrica, sono stati concessi gli arresti domiciliari su cauzione. Lo ha deciso il magistrato Amos Moos procuratore della Corte di Bloemfontein che ha fissato la libertà provvisoria in 200.000 rand sudafricani (10.834 euro). Dovrà comparire davanti alla corte di giustizia il 19 febbraio 2021. “Ci aspettiamo di aggiungere altri tre imputati” ha detto in un comunicato l’Autorità Nazionale del Procuratore. Fuori dal tribunale, migliaia di sostenitori hanno definito il processo una caccia alle streghe, cantando, danzando e sventolando striscioni con la scritta “Nessuno tocchi il compagno Magashule”. Al funzionario gli sono stati contestati ben 21 capi d’accusa nel processo denominato Stato Libero dall’amianto. A Magashule, è stato concesso qualche momento per rivolgersi alla folla acclamante. Alcuni manifestanti hanno cercato di abbattere i cordoni di filo spinato messi attorno al tribunale, mentre altri hanno bruciato magliette gialle dell’ANC con il volto del presidente Ramaphosa, invitandolo a dimettersi. “Se arresti Ace Magashule, arresti l’intera ANC!” ha gridato un manifestante. Magashule proviene da una fazione all’interno del partito di governo che ha promosso una trasformazione economica radicale, più volte apparsa in contrasto con il presidente Ramaphosa il cui intento è evidente: ripulire il marciume radicato all’interno dell’African National Congress.