
Venerdì 17 luglio si è tenuta, presso i Saloni di rappresentanza della Prefettura di Ragusa, presieduta dal Prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, e alla presenza dell’Assessore regionale della Famiglia e del Lavoro, Antonio Scavone, una riunione operativa per delineare i mirati interventi volti a favorire, negli insediamenti informali dei territori agricoli della fascia trasformata, il rafforzamento delle azioni sanitarie nonché la prevenzione e il contrasto alla diffusione del virus Covid-19, grazie alle risorse a valere sul progetto SU.PRE.ME. (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate).
E’ stato altresì presentato il “Pacchetto delle azioni regionali anticaporalato”, a valere sui fondi PON legalità e sui fondi attribuiti alla Regione Siciliana per il ciclo di programmazione 2014/2020.
All’incontro, hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni della provincia iblea, delle FF.OO., dell’INPS, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, del Centro per l’Impiego, dell’OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, del CPIA e degli enti del terzo settore firmatari del Protocollo di intesa sottoscritto il 3 dicembre 2019, in attuazione del protocollo interministeriale “Cura, Legalità, Uscita dal Ghetto”.
In apertura il Prefetto ha illustrato le azioni sviluppate nell’ultimo periodo al fine di prevenire e contrastare i fenomeni di sfruttamento lavorativo e caporalato, tra cui l’importante sottoscrizione del Protocollo di intesa e l’attivazione di 5 tavoli tematici, che intervengono in maniera operativa e concreta sulle diverse azioni, sanitarie, abitative, lavorative e di affermazione della legalità, evidenziate nel Protocollo stesso .
Il Prefetto ha dunque ringraziato l’Assessore per il supporto sempre offerto e per il sostegno sempre fornito al territorio, sin dalla sottoscrizione del nuovo Protocollo, e che prosegue tuttora con la attuale programmazione di azioni progettuali mirate, al fine di rafforzare iniziative già avviate sul territorio, e di individuare ulteriori esigenze sulle quali intervenire, al fine di contrastare nella maniera più efficace possibile il deprecabile fenomeno del lavoro nero e del capolarato.
Tra le azioni previste: il recupero di beni immobili da destinare ad accoglienza e servizi; la previsione di attività di supporto alle lavoratrice straniere, favorendone l’accesso ai servizi socio sanitari, anche al fine di contrastare qualsiasi elemento di violenza di genere e ghettizzazione; l’avvio di azioni di contrasto all’abbandono scolastico dei minori, e di formazione ed istruzione degli adulti; il rafforzamento dell’intervento sanitario nei luoghi ad alta marginalità, nell’hotspot di Pozzallo e nei Centri di Accoglienza; la previsione di servizi di trasporto adeguati, che colleghino anche le aree del territorio ad alta marginalità ai servizi essenziali.
A tal proposito l’Assessore ha ribadito il ruolo strategico di best practice che la provincia di Ragusa riveste a livello regionale e nazionale, a partire dall’intervento esemplare rappresentato dal Centro Polifunzionale, modello di servizi e di integrazione e di inclusione sociale, esempio che la Regione intende replicare negli altri territori.
La provincia di Ragusa è, tra l’altro, l’unica in Sicilia ad aver attivato la Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, in merito alla quale la Regione Sicilia intende promuovere un bollino etico che valorizzi ulteriormente le aziende che vi aderiscono.
Verranno, pertanto, implementate tutte le azioni individuate dalla Prefettura in risposta alle esigenze del
territorio, sia in relazione agli aspetti sanitari che alle esigenze di maggiore integrazione abitativa, sociale, lavorativa e scolastica.
Saranno anche previste risorse per rendere efficaci le azioni della Sezione provinciale della Rete agricola di qualità nell’auspicio che tale iniziativa possa avviare un percorso virtuoso di legalità che vada oltre la mera regolarizzazione del lavoro.
Nello specifico, l’Assessore Scavone ha dichiarato che al fine di articolare azioni progettuali mirate a questi ambiti, la Regione dispone di fondi per circa 10 milioni di euro, rispetto ai quali nei prossimi mesi dovranno essere articolate le azioni più idonee in tutte le province siciliane, nell’ambito di un Piano di Intervento finalizzato ad ottimizzare le risorse stesse e a realizzare una integrazione reale e concreta .
In particolare, la provincia di Ragusa che, ha ribadito, rappresenta un modello esemplare da replicare e da rafforzare ulteriormente, potrà essere destinataria delle risorse previste sia nell’ambito del Progetto SUPREME che in quello dei Fondi PON, anche in ragione della circostanza che sebbene la sua peculiarità geografica la colloca come “terra di frontiera”, tuttavia le capacità del territorio, in tutte le sue componenti istituzionali e sociali, la pongono come “vero esempio” di integrazione.