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Rapporto Censis-Confcommercio: “Le famiglie iblee vedono futuro “nero”

Il rapporto Confcommercio-Censis evidenzia come pure le famiglie del Ragusano vedano “nero” per il proprio futuro e per quello del Paese. Il 30% questa estate non farà vacanze mentre sono saltati gli acquisti di mobili, auto ed elettrodomestici. E’ un dossier specifico quello che l’associazione di categoria ha proposto e che riflette le ripercussioni sull’economia, anche locale, causate dalla pandemia. “A causa della crisi sanitaria e del conseguente lockdown – sottolinea il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – il 42,3% delle famiglie anche nel nostro territorio ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l’attività e il 23,4% è finito in Cig. Dallo studio emerge, inoltre, che quasi sei famiglie su dieci temono di perdere il posto di lavoro e che resta molto ampia la fascia di chi, dopo la riapertura del Paese, guarda al futuro con pessimismo: il 52,8% vede “nero” per la propria famiglia, percentuale che sale al 67,5% con riferimento alle prospettive del Paese. Quanto ai consumi, infine, il 23% ha dovuto rinunciare definitivamente all’acquisto di beni durevoli (mobili, elettrodomestici, auto) già programmati e il 48% a qualunque forma di vacanza (weekend, ponti, Pasqua, vacanze estive). A quest’ultimo proposito, oltre la metà delle famiglie non ha programmato nulla per il prossimo futuro e circa il 30% rimarrà a casa non avendo disponibilità economica (percentuale che sale al 57% per i livelli socioeconomici bassi). Solo il 9,4% si permetterà il “lusso” di partire ma con una riduzione di budget e di durata”. “Il rapporto Confcommercio Censis – precisa Manenti – delinea, dunque, un paese in forte difficoltà e mai così preoccupato. In sintesi, produzione lenta; rischio disoccupazione; crollo della fiducia e dei consumi. E’ necessario reagire in maniera più decisa. Subito più liquidità alle imprese, più investimenti a cominciare dallo sblocco dei cantieri. Meno tasse e meno burocrazia. Solo così si può ricostruire l’economia e la fiducia dei ragusani e del resto degli italiani”.

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