
Il 19 settembre scorso era stato segnalato il degrado nell’alveo Pozzo dei Pruni, chiedendo la bonifica degli argini, per scongiurare episodi drammatici come quello del 23 gennaio 2017.
“Quando parlavamo di bonifica, però, non ci riferivamo ai lavori “all’acqua di rose”, successivamente eseguiti dall’amministrazione comunale senza un reale miglioramento dello
stato dei luoghi – dice Antonio Ruta di Cento Passi per Modica – . A seguito di un sopralluogo, eseguito questa mattina, ci siamo accorti che, sempre all’altezza del vecchio macello, una parte dell’argine è smottato, mentre l’alveo è ancora pieno di detriti e i suoi argini ancora pieni di erbacce, sia nella parte che collega alla Vignazza che in quella che sale verso il Passo Gatta”.
Il Movimento Cento Passi per Modica ha, insomma, motivo di ritenere che le opere approntate dall’amministrazione, “artatamente apologizzate con specifico riferimento alla scerbatura davanti le “calcare” (la solita politica della “distrazione” dal tema centrale), sono state l’ennesima “pezza peggiore del buco”.
“Ancora una volta, quindi, torniamo a chiedere una grande opera di reale riqualificazione di tutto l’alveo, con il coinvolgimento necessario del Genio Civile e dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, in una logica di radicale contenimento e prevenzione dei rischi connessi. Ribadiamo, poi, che l’Ex Foro Boario, l’Ex Macello, la Fabbrica del Ghiaccio, la Centrale Elettrica e la Casa Comunale, costituiscono, nel loro insieme, un complesso straordinario, dove realizzare un centro polifunzionale: dal parco alla zona sportiva, dalla galleria d’arte a una casa delle scienze e della tecnologia (giusto per fare qualche esempio).
La Fornace, infine, per l’importanza storica che riveste, deve essere inserita in un progetto di
archeologia industriale ampio, certamente non lasciato alla spontanea ed effimera visita dei curiosi”.