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Ragusa, Immobili confiscati alla Mafia e mancata restituzione alla pubblica fruizione, Rivillito: “Il Comune non è un’agenzia immobiliare”

“Tra i numerosi compiti dell’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Ragusa vi è anche quello di restituire alla pubblica fruizione alcuni immobili confiscati alla mafia e affidati al Comune, ma interventi del genere comportano per l’Ente una grande responsabilità e l’Amministrazione Cassì vuole essere certa che questo passaggio possa essere gestito nel migliore dei modi”. Lo dichiara Luca Rivillito, Consigliere comunale del gruppo Peppe CasSìndaco e consulente del primo cittadino in materia di welfare, commentando l’interrogazione del Consigliere di minoranza Mario D’Asta proprio su questo argomento.
“D’Asta, che giustamente si è lamentato del tempo già trascorso dal primo affidamento di nove immobili avvenuto a dicembre 2016 – spiega Rivillito – avrebbe potuto interessarsi della materia nella precedente legislatura più e più volte ripetutamente e non lo ha fatto, né ha tenuto in conto alcune oggettive difficoltà e le tempistiche che non dipendono strettamente dalla volontà dell’Amministrazione. Probabilmente era convinto che si trattasse di immobili “chiavi in mano”, già pronti per essere affidati a qualche famiglia bisognosa o a una qualche associazione che ne ha fatto richiesta per una sede, e che, come un’agenzia immobiliare, con qualche passaggio di carte e il Comune a fare da intermediario, si potesse risolvere il problema. La realtà è davvero ben diversa. Da un sopralluogo che il sottoscritto e l’assessore Rabito abbiamo svolto si è potuto appurare che la condizione degli immobili è pessima e, lo scorso ottobre, l’Ufficio tecnico è stato incaricato di redigere una relazione indispensabile per decidere come operare. Non è, ovviamente, l’unico compito dell’Ufficio Tecnico del Comune né dell’Ufficio Servizi Sociali. Nel frattempo, al Comune di Ragusa sono stati affidati altri sei immobili che, purtroppo, si trovano nelle stesse condizioni”.
“L’Amministrazione Cassì – aggiunge Rivillito – ha la buona abitudine di comunicare alla città soprattutto i risultati e non solo i passaggi necessari per arrivarci. Ha fatto bene, quindi, il collega D’Asta a sollevare il problema con un’interrogazione perché ci ha dato modo di informare i cittadini su di una problematica che sta seguendo un suo iter anche se è ancora lungi dall’essere risolta. Ma non possiamo accettare né l’allusione al fatto che l’Amministrazione non voglia affidare gli immobili, né l’accusa di inerzia rivolta all’Ufficio Tecnico. Se inerzia c’è stata, va ricercata in un’altra stagione di Palazzo dell’Aquila, chiedendo conto e ragione a chi c’era prima di noi e non ha agito”.
“Nel rassicurare il Consigliere D’Asta sul fatto che ci stiamo occupando della faccenda al meglio – conclude Rivillito – colgo l’occasione per invitarlo a farci visita al Settore Servizi Sociali in modo da rendersi conto dell’enorme mole di lavoro cui si fa fronte quotidianamente cercando di venire incontro alle esigenze di tutti. Suggerisco di cercare meno i ‘riflettori’ e di svolgere il ruolo di opposizione con maggiore prudenza nei confronti di un’Amministrazione che sta operando nella giusta direzione”.

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