C’era anche la sua mitica Fiat 127, trasformata nel classico furgoncino per la vendita di gelati, compagna fedele di decenni, a salutare Giorgio Di Rosa, alias “Don Giugginu re gelati”. La sua caratteristica auto parcheggiata davanti alla chiesa di Santa Maria di Betlem a Modica, dove sono stati celebrati i funerali dello storico venditore di granite e gelati, deceduto giovedì scorso all’Ospedale Maggiore di Modica, 24 ore dopo il ricovero.
Sono stati in tanti a dare l’estremo saluto, con l’adorata moglie, sposata nel 1955, che nei fatti era la vera produttrice dei gelati nel laboratorio allestito in un garage della loro casa in Via Fontana. Una vita di lavoro, come è stato ricordato durante la cerimonia funebre, con milioni di chilometri macinati. Una vita di guadagni ed anche di dolori per la perdita di alcuni figli. Faceva quasi tenerezza all’uscita dalla chiesa vedere la Fiat 127 bianca senza il suo autista accanto che, talvolta, aveva dovuto “ingaggiare” un sostituto guidatore quando gli veniva ritirata la patente per scaramucce stradali. E faceva senso pensare che quel veicolo, apparentemente insensibile, sarà destinato in un garage se non in una demolizione.
Modica piange un altro suo figlio, uno di quelli che, in un modo o in un altro, lasciano il segno mentre qualcuno non manca di ricordare come la città in appena una settimana abbia registrato la scomparsa di altre persone parecchie conosciute, come il tipografo Carmelo Cannizzaro, il pasticcere Giovanni Di Lorenzo e il commercialista Saro Migliore
- 23 Aprile 2024 -